L’ex presidente di NBC Cable (ora NBCUniversal Media), Tom Rogers, ha puntato su Netflix Inc. (NASDAQ:NFLX) per diversi anni. Afferma che il piano quinquennale della società di raggiungere 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato entro il 2030 è “molto realistico” e non “così difficile da ottenere”.
Cosa è successo
Il dirigente del settore dei media, che ora ricopre il ruolo di presidente della piattaforma di gioco Oorbit, si è unito alla trasmissione “Fast Money” della CNBC nella giornata di mercoledì, esprimendo il suo pensiero sui recenti obiettivi di crescita di Netflix e sul perché ritiene che siano raggiungibili.
Secondo Rogers, “Netflix può resistere in una fase di ribasso più di qualsiasi altro titolo del settore dei media”, poiché solo il 4% dei suoi ricavi proviene dalla pubblicità.
Sebbene Netflix si trovi attualmente in una posizione difensiva a causa della sua minore esposizione alla pubblicità, Rogers afferma che l’azienda deve fare bene con la pubblicità nei prossimi 5 anni per raggiungere “il trilione di dollari di market cap”.
“Non è così difficile arrivarci”, afferma, “probabilmente bisogna arrivare a 400 milioni di abbonati”, ovvero 100 milioni in più rispetto a quanto annunciato di recente, o 20 milioni di nuovi abbonamenti all’anno per i prossimi cinque anni.
Netflix è sulla buona strada per raggiungere il 30% di margini EBITDA quest’anno e, secondo Rogers, è possibile arrivare al 40% entro i prossimi quattro anni e mezzo. Rogers indica l’attività pubblicitaria dell’azienda come una leva di crescita chiave che dovrà aumentare e scalare per far sì che ciò accada, affermando che “Netflix è un attore di scala” e “la scala genera scala”.
Rogers sostiene che questo nuovo flusso di entrate ad alto margine potrebbe aiutare Netflix a triplicare la linea di fondo e a raddoppiare quella superiore, il che, al multiplo attuale del titolo, “porterà a un trilione di dollari”.
C’è però una considerazione da fare: “L’impegno di Netflix deve rimanere forte”, poiché è la chiave del potere sui prezzi e delle entrate pubblicitarie della piattaforma. Rogers sottolinea che a marzo la piattaforma è scesa al di sotto dell’8% di tutte le ore di visione, perdendo quote di mercato a vantaggio di YouTube, e si aspetta che la questione venga affrontata durante i prossimi risultati del primo trimestre dell’azienda.
Perché è importante
Secondo una recente analisi di Jim Cramer, le aziende ad abbonamento come Netflix e Spotify Technology SA (NYSE:SPOT) possono resistere alle incertezze economiche molto meglio di altre.
Altri analisti hanno ribadito questa tesi, con Jason Helfstein di Oppenheimer & Co. che l’ha definita la “storia più pulita” nei media, in caso di recessione statunitense o globale, citando ancora una volta la minore dipendenza della piattaforma dalla pubblicità per le entrate, come riferito da Deadline.
Prezzo delle azioni Netflix
Le azioni di Netflix sono scese dell’1,54% mercoledì in vista della pubblicazione dei risultati del primo trimestre, ma sono in rialzo del 5,87% nella sessione di trading after-hours.
Netflix mostra un forte slancio su tutta la linea nel Benzinga Edge Stock Rankings, con un punteggio basso solo su “Value” (valore) a 11,82. Per ulteriori approfondimenti sull’azienda e sui suoi competitor, considerate la possibilità di iscrivervi oggi stesso a Benzinga Edge.
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Foto: marekfromrzeszow / Shutterstock