All’inizio del 2009, con la crisi finanziaria ancora in corso, l’ex vicepresidente della Berkshire Hathaway Inc. (NYSE:BRK) (NYSE:BRK) ed ex presidente della Daily Journal Corporation, Charlie Munger, ha fatto una scelta insolita che lo ha differenziato dalla maggior parte degli investitori.
Mentre il panico si diffondeva sui mercati globali e le azioni venivano vendute in modo sconsiderato, Munger ha silenziosamente convogliato il 71% della liquidità della Daily Journal Corporation in istituzioni finanziarie in sofferenza, in particolare Bank of America Corp. (NYSE:BAC) e in Wells Fargo & Co. (NYSE:WFC).
Questo si è rivelato un colpo da maestro. Nel 2013, il valore di questi investimenti era triplicato, aumentando in modo significativo il valore dell’azienda.
Usare modelli mentali, non previsioni di mercato
Munger non si è affidato alle previsioni o all’istinto, ha osservato Chris Franco nella newsletter CMQ Investing. Ha invece perseguito un modo di pensare strutturato che ha definito un “reticolo di modelli mentali”.
Tre modelli principali sono alla base delle sue scelte di investimento: il Circolo di competenza (investire solo in aziende che si conoscono a fondo), il Margine di sicurezza (acquistare a un prezzo così basso che, anche se le cose vanno male, c’è ancora un margine di guadagno) e il Costo di opportunità (allocare il capitale solo quando il rendimento potenziale è migliore di qualsiasi altra opzione disponibile).
Questi modelli hanno creato una base solida e razionale per l’azione quando altri non sapevano come negoziare con l’incertezza.
Comprendere la psicologia di un crollo di mercato
Il successo di Munger è radicato nella sua profonda comprensione della psicologia umana. Si è consapevolmente assicurato di non cadere in trappole mentali come la riprova sociale (seguire la folla), l’avversione alle perdite (temere le perdite più che valutare i guadagni) e l’Availability Bias (dare eccessiva importanza a eventi traumatici recenti come il crollo del 2008).
Non si è fatto influenzare dal calo dei prezzi o da titoli eclatanti. Ha invece valutato il valore intrinseco e si è basato sui fatti, non sulla paura.
Perché la strategia di Munger è ancora attuale
La strategia di Munger ci ricorda una lezione antica: pensare con la propria testa, investire solo quando si comprende l’azienda e sfruttare il mispricing dettato dalla paura quando ciò avviene. L’operazione di Munger del 2009 rimane un esempio straordinario di come la pianificazione a lungo termine e la regolazione emotiva possano generare risultati incredibili.
La strategia di Berkshire rispecchia il manuale di Munger
La liquidità record di Warren Buffett alla Berkshire Hathaway è un esempio dell’approccio di Charlie Munger del 2009: aspettare che la paura generi valore. Armando Gonzalez, fondatore della piattaforma di ricerca Bigdata.com alimentata dall’IA, ha dichiarato a Fortune che le mosse di Buffett dimostrano una chiara lungimiranza: vendere 134 miliardi di dollari in azioni e accumulare una liquidità di 334,2 miliardi di dollari in previsione delle turbolenze del mercato.
Come Munger, Buffett sta utilizzando la pazienza come un vantaggio strategico che gli consentirà di avere un vantaggio sugli altri. Gonzalez ha osservato che Buffett non sta inseguendo i rimbalzi né cercando di cronometrare il fondo: sta aspettando che appaiano delle vere occasioni, in cui il rapporto rischio-rendimento penda definitivamente a suo favore.
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Foto: Kent Sievers su Shutterstock