Il colosso cinese del commercio online Temu ha improvvisamente interrotto la spedizione diretta dei suoi prodotti dalla Cina ai consumatori statunitensi, nel tentativo di affrontare i dazi del 145% imposti dal presidente Donald Trump e la fine di un importante agevolazione fiscale che è entrata in vigore venerdì.
Cosa è successo
Secondo quanto riferito dalla CNBC, la piattaforma di e-commerce, di proprietà di PDD Holdings Inc. (NASDAQ:PDD) , ha modificato il proprio modello di business, mostrando sul sito e sull’app solo prodotti spediti da magazzini situati negli Stati Uniti.
Gli articoli che in passato venivano spediti direttamente dalla Cina ora risultano “esauriti”, segnando una svolta drastica per un’azienda che aveva costruito la propria presenza negli Stati Uniti grazie a prodotti ultra-economici provenienti direttamente da fornitori cinesi.
“Temu sta attivamente reclutando venditori statunitensi per unirsi alla piattaforma”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda alla CNBC. “La decisione mira ad aiutare i commercianti locali a raggiungere più clienti e a far crescere il loro business”. Ha poi aggiunto che i prezzi per gli acquirenti statunitensi rimarranno invariati.
Il cambiamento arriva dopo la fine della regola “de minimis”, che dal 2016 permetteva l’ingresso negli Stati Uniti senza dazi di prodotti dal valore inferiore a 800 dollari. L’agevolazione è scaduta alle 12:01 di venerdì (ora EDT), a seguito di un ordine esecutivo firmato da Trump ad aprile.
Nei giorni precedenti, Temu aveva temporaneamente aggiunto “oneri di importazione” dal 130% al 150% sui prodotti spediti dalla Cina, portando in alcuni casi il costo dell’importazione a superare il prezzo stesso degli articoli.
Perché è importante
Il nuovo regime fiscale impone dazi del 90% o 75 dollari per articolo sui prodotti importati dalla Cina, cifra destinata ad aumentare fino a 150 dollari per articolo entro giugno 2025.
La fine dell’esenzione dai dazi riguarda anche altri retailer. Shein ha aumentato i prezzi e ha aggiunto un avviso al checkout che informa i clienti: “I dazi sono inclusi nel prezzo finale”. Anche Amazon.com Inc. (NASDAQ:AMZN) Haul, che competeva con Temu offrendo prodotti sotto i 20 dollari spediti dalla Cina, è impattato da questa normativa.
I critici della regola “de minimis” sostengono da tempo che la norma abbia danneggiato le aziende americane, facilitando inoltre la spedizione di sostanze illecite grazie a un controllo doganale meno rigoroso. Secondo documenti depositati in tribunale e citati da Axios, Forever 21, ora in fase di liquidazione, ha attribuito il crollo della sua clientela ai prezzi ultra-convenienti di Temu e Shein.
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Foto: Shutterstock