Il mercato azionario italiano ha vissuto un mese di forte slancio, ma ora l’attenzione degli investitori si concentra sulla tenuta delle stime. Le Mid e Small Cap, in particolare, hanno guidato il recente rally, sostenute da un miglioramento delle condizioni di liquidità e da una relativa stabilità politica interna.
Tuttavia, la sostenibilità di questi guadagni dipenderà dalla solidità dei fondamentali e dalla capacità delle aziende di rispettare le attese sugli utili. In un contesto internazionale ancora incerto, cresce l’importanza di selezionare titoli di qualità.
Cosa è successo
Secondo Andrea Randone, Head of Mid Small Cap Research di Intermonte, al 16 maggio 2025 il FTSE Italy Mid-Cap ha guadagnato il 12,8% nell’ultimo mese, in linea con l’andamento del mercato, mentre il FTSE Italy Small Caps è salito del 9,9%, migliorando la performance relativa del 2,8%. Su base annua, però, le small cap restano in ritardo. Anche l’indice MSCI Europe Small Caps ha registrato una performance positiva, con un +10,5% mensile.
Le revisioni sugli utili per azione (EPS) riflettono la selettività del mercato. Intermonte ha tagliato le stime per il 2025 e 2026 rispettivamente del -5,7% e -5,1%. Tuttavia, per le mid-small cap, nell’ultimo mese le revisioni sono state contenute (-0,4%/+0,4%), mentre per le large cap, grazie soprattutto al settore bancario, le stime sono state al rialzo (+1,4%/+2,0%).
La liquidità ha mostrato segnali misti: in crescita del 38,5% per le large cap e del 16,5% per le mid cap su base annua, ma in calo del 2% per le small cap. Randone sottolinea come la ripresa a V dopo lo shock dei dazi sia ormai scontata nei prezzi, lasciando spazio solo a nuovi rialzi sostenuti da dati macro e utili convincenti.
Perché è importante
Il recente ottimismo sui mercati è stato in parte alimentato da un cambio di tono dell’amministrazione Trump in tema di commercio globale. Tuttavia, le tensioni commerciali persistenti e la revisione al ribasso delle stime di crescita UE (dall’1,5% all’1,1%) pongono interrogativi sulla tenuta del ciclo europeo.
Nel contesto attuale, la selettività diventa cruciale: Randone suggerisce di concentrarsi su titoli con leadership settoriale, generazione di cassa robusta e valutazioni giustificate da prospettive credibili. La solidità aziendale potrebbe fare la differenza nei prossimi trimestri.
Un catalizzatore potenziale per il comparto arriva dal Fondo Strategico Nazionale, atteso a breve, con un budget iniziale tra 700 milioni e 1 miliardo di euro. Con almeno il 70% degli investimenti destinati a società fuori dal FTSE Mib, l’iniziativa potrebbe dare nuovo impulso al segmento delle mid e small cap italiane.
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