Per affrontare la seconda metà del 2025 si privilegiano posizioni difensive, attenzione alla qualità degli utili e focus sui mercati in crescita reale. L’azionario statunitense resta sottopesato
Pazienza è la parola d’ordine. In un mondo in cui i mercati scontano promesse politiche più che fondamentali economici, la differenza per gli investitori la fanno i dati, la selezione e la pazienza, oggi più che mai. Mentre l’America di Donald Trump rilancia la spesa pubblica e i mercati si riprendono dal nervosismo di aprile, la vera bussola dell’allocazione patrimoniale torna a essere una sola: la prudenza. Secondo la Strategy Unit di Pictet Asset Management, l’incertezza macro e geopolitica resta troppo elevata per consentire posizionamenti aggressivi. L’approccio resta selettivo, con preferenze nette per la liquidità, le valute dei mercati sviluppati, i titoli finanziari europei e soprattutto per l’universo emergente, che offre fondamentali più solidi e dinamiche di crescita più convincenti.
PAZIENZA NELL’ASSET ALLOCATION
Le misure fiscali proposte dalla Casa Bianca, il cosiddetto One Big Beautiful Bill, non bastano a rassicurare i mercati. “Anzi – scrive Pictet AM – alimentano il deficit (atteso al 6,5% annuo) e non riducono l’incertezza economica”. Il rischio stagflazione è reale: Pil in frenata, inflazione sopra target e una Fed costretta all’immobilismo. Troppo presto per tagli di prevenzione, troppo tardi per nuove strette. L’approccio è sempre quello orientato alla pazienza…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.