Gli Stati Uniti e la Cina sembrano essere vicini alla firma di un nuovo accordo commerciale. A dirlo è Graham Allison, studioso di Harvard ed ex funzionario del governo statunitense, intervenuto al World Economic Forum (WEF) di Tianjin.
Cosa è successo
Allison, fondatore della John F. Kennedy School of Government dell’università di Harvard, ha dichiarato di aspettarsi “un memorandum d’intesa” (MOU) tra le due potenze “entro la prossima settimana”, secondo quanto riferito dal South China Morning Post. Le trattative sono attualmente guidate dal segretario al Tesoro USA Scott Bessent e dal vicepremier cinese He Lifeng.
“Mi sorprenderebbe se, entro la prossima settimana, non uscisse un MOU dai negoziati in corso tra Bessent e He e i rispettivi team”, ha affermato Allison.
L’accademico ha anche condiviso le sue impressioni dopo un recente incontro con Wang Yi, il principale diplomatico cinese, che ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di una “convivenza pacifica” tra Washington e Pechino.
Allison ha sottolineato come si tratti, in fondo, di “problemi di business, che persone serie del mondo degli affari sanno risolvere”. A suo avviso, le parti sarebbero pronte a stabilizzare le tensioni economiche, pur senza dare per certo il successo del negoziato.
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Le conseguenze della guerra commerciale USA-Cina
Le trattative arrivano in un momento cruciale. Le tensioni commerciali tra le due superpotenze hanno lasciato segni evidenti su entrambi i fronti. Azioni di aziende cinesi quotate a Wall Street, come Alibaba Group Holding (NYSE:BABA), Baidu, Inc. (NASDAQ:BIDU) e JD.Com, Inc. (NASDAQ:JD), hanno visto un’impennata dopo le dichiarazioni del presidente statunitense Donald Trump sulla possibilità di finalizzare un nuovo framework per gli accordi con Pechino.
Ma gli effetti sono tangibili anche nei portafogli dei consumatori statunitensi. Le tariffe imposte dall’amministrazione Trump hanno spinto verso l’alto i prezzi di molti beni di consumo, in particolare nel settore dei giocattoli.
Secondo dati recenti, i prezzi di giochi e attrezzature da parco sono aumentati del 2,2% solo tra aprile e maggio 2025, un incremento record rispetto all’inflazione generale. Questo è in parte dovuto al fatto che circa il 75% dei rivenditori americani importa giocattoli dalla Cina.
Un possibile ritorno alla stabilità?
L’annuncio di un possibile accordo commerciale rappresenterebbe una svolta importante, soprattutto per i mercati finanziari e per la fiducia delle imprese. Potrebbe anche alleggerire le tensioni che, da anni, condizionano il commercio globale e le relazioni diplomatiche tra USA e Cina.
Inoltre, un MOU potrebbe gettare le basi per un accordo più strutturato nel medio periodo, con benefici su entrambi i fronti: riduzione delle tariffe, stabilizzazione della supply chain e rilancio degli investimenti bilaterali.
Resta da vedere se davvero le parti riusciranno a mettere nero su bianco l’intesa nei prossimi giorni, ma la convergenza di segnali positivi da parte di entrambi i governi offre una dose di ottimismo.
Immagine tramite Shutterstock
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