Nel labirinto della tassazione immobiliare italiana, la cedolare secca continua a brillare come uno degli strumenti più amati da chi affitta casa. A ridosso delle scadenze del 30 giugno, cresce l’attenzione per questo regime alternativo all’IRPEF, capace di semplificare i conti e alleggerire il carico fiscale. Con aliquote chiare e pochi adempimenti, rappresenta una via preferenziale per molti proprietari.
Cosa è successo
La cedolare secca consente di pagare un’imposta sostitutiva fissa sul reddito da locazione, evitando la progressività dell’IRPEF. Due le principali aliquote: 21% per i contratti a canone libero, scelta classica e trasparente, e 10% per i contratti a canone concordato, particolarmente vantaggiosi nei grandi centri urbani e nelle città universitarie.
Dal 2025, però, cambia il quadro per chi propone locazioni brevi multiple: in presenza di più immobili, l’aliquota sale al 26%, introducendo un deterrente per chi punta sugli affitti a breve termine come formula d’investimento.
Il calcolo della cedolare è diretto: nessuna deduzione, solo canone annuo moltiplicato per l’aliquota. Le scadenze seguono il calendario IRPEF, con acconti entro il 30 giugno e il 30 novembre. Se l’imposta è superiore a 257,52 euro, il pagamento si può spezzare in due, agevolando la pianificazione.
Perché è importante
Oltre alla semplicità operativa, la cedolare secca ha un impatto positivo sul piano fiscale: i redditi da locazione non aumentano l’IRPEF complessiva, evitando salti di scaglione. Ma attenzione: questi importi restano visibili per altri indicatori come l’ISEE.
La procedura è snella: basta indicare la scelta all’Agenzia delle Entrate durante la registrazione del contratto o negli anni successivi. Fondamentale però inviare la raccomandata all’inquilino, per rinunciare all’adeguamento ISTAT—un passaggio spesso sottovalutato.
Insomma, la cedolare secca resta una scelta vantaggiosa ma non automatica. Ogni proprietario dovrebbe valutare attentamente il proprio caso, bilanciando semplicità fiscale e strategia patrimoniale.
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