AllianceBernstein analizza gli effetti della concentrazione di mercato sulla performance dei due diversi stili di gestione in un approfondimento di John H. Fogarty e Matthew Whitehurst
Nell’ultimo decennio i primi 10 titoli dell’indice Russell 1000 Growth hanno raggiunto livelli stratosferici, e quando le azioni di punta continuano a sovraperformare è difficile per i portafogli attivi battere il benchmark, specialmente se si attengono a una diversificazione collaudata. Ma una diminuzione della concentrazione, oggi a livelli estremi, potrebbe ribaltare la situazione per i gestori attivi più abili. Lo sottolineano in un approfondimento John H. Fogarty, CFA Co-Chief Investment Officer US Growth Equities, e Matthew Whitehurst, Director and Investment Strategist Equities, di AllianceBernstein, rilevando che a fine 2024 i 10 maggiori titoli del Russell 1000 Growth rappresentavano il 60% circa dell’indice, molto sopra i livelli di maggio 2001, ultimo importante picco di concentrazione.
AZIONARIO, MEGA CAP USA DA DETENERE SELETTIVAMENTE
La concentrazione ha premiato gli investitori passivi con sovrappeso nelle mega cap, mentre il sottopeso ha ostacolato la performance dei gestori attivi, ma i loro portafogli attivi hanno mostrato un buon andamento al venir meno della concentrazione, come accaduto in passato. Per questo i due esperti di AllianceBernstein ritengono che una diminuzione dell’attuale concentrazione darebbe nuovo slancio ai gestori attivi. Già primo trimestre 2025 i mercati si sono dimostrati più selettivi, con i principali titoli azionari in andamento divergente, la concentrazione ridotta, mentre il 68% dei portafogli attivi della categoria US Large Cap Growth ha sovraperformato. Le mega cap USA sono per la maggior parte ottime aziende, ma vanno detenute in modo selettivo e con ponderazioni adeguate alla filosofia del relativo portafoglio…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.