Una ventata di ottimismo ha soffiato sui mercati azionari globali, portando a una partenza in forte rialzo per le Borse europee e a nuovi massimi storici per giganti come Wall Street e Tokyo. A trainare questa ondata di euforia sono stati principalmente i dati sull’inflazione statunitense, che hanno riacceso le speranze di un imminente taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Gli investitori sono ora in attesa di capire se questo slancio è destinato a perdurare e quali saranno le prossime mosse delle banche centrali.
Cosa è successo
La giornata ha visto Piazza Affari aprire in rialzo, con il Ftse Mib che ha superato quota 42.000 punti, registrando un guadagno dello 0,3%. Un andamento simile è stato osservato negli altri principali listini europei, come il Dax di Francoforte e il Cac40 di Parigi, entrambi in aumento dello 0,4%. Il catalizzatore principale di questa ondata positiva è stato il nuovo record storico di Wall Street, con l’S&P 500 che ha toccato quota 6.445 punti (+1,13%) e il Nasdaq in rialzo dell’1,39%, entrambi a massimi storici. Anche la Borsa di Tokyo ha contribuito all’euforia globale, chiudendo per la prima volta sopra i 43.000 punti.
Alla base di questa corsa c’è il dato annuale dell’inflazione USA di luglio, che si è attestato al +2,7%, leggermente al di sotto delle aspettative (+2,8%). Questo risultato ha alimentato la convinzione tra gli analisti che la Federal Reserve sia ormai prossima a un taglio dei tassi di interesse.
Le previsioni sui futures indicano una probabilità del 94,2% di un taglio di 25 punti base a settembre, portando i tassi al 4%-4,25%. Tra i singoli titoli, Alphabet ha brillato, spinta da voci di un’offerta multimiliardaria per l’acquisizione del suo browser Chrome. Sul fronte valutario, l’Euro/Dollaro ha mostrato un leggero rialzo, attestandosi a 1,1687.
Perché è importante
Il rally dei mercati globali, guidato dai nuovi record di Wall Street e Tokyo, è un segnale forte della fiducia degli investitori in un contesto economico che, nonostante le incertezze globali, sembra orientato verso un allentamento delle politiche monetarie. L’inflazione USA sotto le attese è un fattore chiave: anche se la componente “core” dell’inflazione potrebbe presentare sfide, il dato complessivo offre alla Fed lo spazio di manovra tanto atteso.
Un taglio dei tassi a settembre, quasi dato per certo dagli operatori, significherebbe un costo del denaro più basso, favorendo gli investimenti, la crescita aziendale e sostenendo le quotazioni azionarie. Per gli investitori, questo scenario si traduce in potenziali opportunità, ma anche nella necessità di un’attenta valutazione. La performance di Piazza Affari è un riflesso della liquidità e dell’ottimismo che permeano i mercati globali, ma la sostenibilità di questo rally dipenderà dalle prossime mosse della Fed e dalla reale evoluzione dei dati economici.
La capacità di giganti come Alphabet di muoversi anche su specifiche notizie aziendali, al di là del trend macro, sottolinea l’importanza di un’analisi granulare. Il mercato resta in uno stato di attesa, con gli occhi puntati sulle decisioni della banca centrale che potrebbero dettare il ritmo dei prossimi mesi.
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