La settimana si apre con gli occhi puntati su uno dei principali cross valutari mondiali: il cambio euro dollaro (EUR/USD) continua a oscillare intorno a quota 1,17, dopo una solida chiusura settimanale che ha confermato una fase di recupero grazie ai dati macro statunitensi, ma senza un vero break-out rialzista.
Cosa è successo
Il cambio EUR/USD si è stabilizzato questa mattina esattamente a 1,1705. La fase rialzista degli ultimi giorni è stata supportata dal rimbalzo innescato dai dati sull’inflazione USA, che hanno indebolito il dollaro, favorendo l’euro. Tuttavia, la resistenza chiave a quota 1,17 rimane ostica: nonostante il tentativo di superamento, la soglia si mostra ancora coriacea, e manca lo slancio per raggiungere nuovi massimi intermedi (1,1720 e 1,1750).
L’analisi tecnica evidenzia un supporto intermedio in area 1,1640, con tutti gli indicatori EMA rilevanti posizionati sotto il valore attuale. Nel caso di un ribasso sotto 1,16, il cross tornerebbe in territorio chiaramente bearish, con primo obiettivo verso l’EMA a 50 giorni (1,15814).
Sul fronte fondamentale, il calendario economico odierno prevede l’aggiornamento sulla bilancia commerciale dell’Eurozona e, nel pomeriggio, l’indice del mercato delle abitazioni negli Stati Uniti (NAHB). Sono dati che potrebbero offrire nuovi spunti di volatilità per chi opera sul Forex.
Perché è importante
La soglia di 1,17 si conferma crocevia cruciale per il trend del cambio euro dollaro. Una eventuale rottura al rialzo potrebbe offrirsi come trampolino verso livelli superiori, mentre un consolidamento prolungato potrebbe deludere chi attende una ripartenza più decisa.
Per i trader e gli investitori, seguire da vicino non solo il quadro tecnico ma anche gli sviluppi macroeconomici diventa essenziale per cogliere eventuali accelerazioni o inversioni di tendenza. In una settimana povera di dati macro, ogni segnale conta e può fare la differenza nelle strategie di trading sul Forex.
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