AllianceBernstein ha condotto una ricerca su un arco di 70 anni che mostra che un’inflazione moderata non ha impattato i rendimenti degli investimenti nei titoli dell’S&P 500. Meglio l’esposizione sui titoli value
Con l’aumento delle aspettative d’inflazione Usa, molti investitori temono l’impatto sulle azioni di Wall Street, ma AllianceBernstein ha condotto una ricerca storica che risale fino al 1948 e che mostra come le azioni statunitensi abbiano generato solidi rendimenti nelle fasi d’inflazione moderata. Il rischio inflazione è tornato alla ribalta con l’ingente programma di stimolo da 1.900 miliardi di dollari varato dall’amministrazione Biden a cui si è aggiunto il piano di investimenti infrastrutturali da oltre 2.000 miliardi di dollari attualmente in esame. Walt Czaicki e David Wong, entrambi Senior Investment Strategist Equities in AllianceBernestein, sostengono tuttavia con il supporto dei dati che le azioni hanno evidenziato un buon andamento nelle fasi di inflazione modesta.
L’INFLAZIONE NON FA MALE PER FORZA ALLE AZIONI
L’inflazione non fa necessariamente male alle azioni, come mostra la nostra ricerca condotta da AllianceBernstein sull’andamento dello S&P 500 dal 1948, quando l’inflazione era compresa tra il 2% e il 4% e i titoli azionari statunitensi avevano registrato in media rendimenti trimestrali del 2,7%, come mostra il grafico riprodotto qui sotto…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.