L’internet delle cose, l’Intelligenza Artificiale e le reti di comunicazione, 5G in primis. Uno smartphone con questa tecnologia ha il 50% in più di componenti chip rispetto a un 4G
Negli ultimi mesi si è parlato molto della carenza di semiconduttori. Gli Stati Uniti sono arrivati a sospenderne la produzione negli stabilimenti di General Motors, Ford, Toyota e Stellantis e ora le aziende pendono dalle labbra di Biden che ha promesso un finanziamento governativo da 52 miliardi di dollari per generare circa 150 miliardi di investimenti in ricerca e produzione di chip. La situazione non è più rosea nell’Unione europea, che vorrebbe avviare un programma comune per permettere agli Stati membri di finanziare il settore. Al suo interno, chi più ha risentito dell’agonia produttiva sono le aziende automobilistiche, sempre più coinvolte nella transizione verso veicoli elettrici e, dunque, dipendenti dall’industria dei chip.
NON SOLO LE AUTO SOFFRONO LA MANCANZA DI CHIP
Ma il settore automotive non è l’unico a soffrire da mesi la mancanza di semiconduttori. Anzi, rappresenta solo una piccola percentuale del mercato finale per questi prodotti. Lo evidenzia un’analisi di Vijay Anand, Analyst, European Equities di Schroders. Secondo l’esperto ci sono driver molto più importanti per la crescita dell’industria dei chip che sempre più contribuiranno al suo rilancio. Tra questi, l’internet delle cose, l’intelligenza artificiale e le reti di comunicazione (4G, 5G e, potenzialmente, 6G)…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.