Andamento positivo per la gestione nonostante la pandemia, la ricchezza delle famiglie che si avvalgono di un private banker cresce di più: i dati di Aipb
Nell’anno della pandemia il private banking in Italia ha registrato una crescita positiva del 5,1% e ha raggiunto un massimo storico di circa 36 miliardi di euro, somma che ha portato le masse totali in gestione a 932 miliardi di euro al 31 dicembre 2020. Un andamento che conferma il ruolo centrale del private banking nell’industria degli investimenti, con un dato che risalta in modo particolare: la ricchezza investita dei clienti serviti dal private banking registra una crescita a velocità doppia rispetto alle altre famiglie benestanti non servite.
LE STIME
In base alle stime attuali dell’Associazione Italiana Private Banking (Aipb), nel 2021 il patrimonio in gestione potrebbe raggiungere i 978 miliardi di euro. Già ora l’andamento è sopra le stime fatte nel 2018, quando era stato previsto un patrimonio complessivo di 893 miliardi di euro a fine 2020. Tra le famiglie italiane con ricchezza finanziaria superiore ai 500mila euro, il 63% di avvale di un private banker (nel 2018 era il 60%). Il Private Banking ha favorito l’allocazione del risparmio in investimenti finanziari diversi dai depositi per 28 miliardi (il 77,7% del totale della nuova raccolta), mentre il risparmio delle altre famiglie è affluito soprattutto in liquidità, solo 1 miliardo (l’1,5%) è stato trasformato in investimenti dagli operatori non Private (Banche e Reti non private, Poste e Agenti). I nuovi flussi delle famiglie servite dal Private Banking sono stati velocemente indirizzati su tutti i vari comparti d’investimento…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.