Pfizer Inc. (NYSE:PFE) non applicherà sconti ai Paesi sviluppati per il suo vaccino anti-Covid rispetto al prezzo di vendita deciso negli Stati Uniti e stabilito in un contratto firmato la settimana scorsa – ha dichiarato martedì l’amministratore delegato Albert Bourla durante una conference call.
Cosa è successo “Ai Paesi che in questo momento sono sviluppati non verrà garantito un prezzo inferiore per lo stesso impegno in termini di volume rispetto agli Stati Uniti”, ha affermato Bourla, come precedentemente riportato da Reuters.
L’accordo di pre-ordine della compagnia farmaceutica con il governo degli Stati Uniti stabilisce il prezzo di una singola dose del potenziale vaccino a 19,50 dollari, dunque il costo totale della cura, costituita da 2 dosi, sarà di 39 dollari.
Pfizer potrebbe modificare i prezzi una volta terminato lo status ufficiale di pandemia per il COVID-19, ha osservato Reuters.
Lunedì la società con sede a New York ha iniziato gli studi clinici di fase avanzata per il suo vaccino, sviluppato congiuntamente con la tedesca BioNTech SE (NASDAQ:BNTX).
Perché è importante L’azienda rivale Moderna Inc. (NASDAQ:MRNA) valuterà il suo candidato vaccino fra i 50 e i 60 dollari, secondo un rapporto del Financial Times dello stesso giorno.
Sembra che un altro candidato vaccino, quello prodotto da AstraZeneca plc (NYSE:AZN), avrà un prezzo compreso fra i 3 e i 4 dollari per dose, in base agli accordi pattuiti con i governi di Paesi Bassi, Germania, Francia e Italia, secondo una nota di Geoffrey Porges, analista di SVB Leerink.
Movimento dei prezzi Martedì le azioni Pfizer hanno chiuso in rialzo di circa il 4%, a 39,02 dollari e nell’after-market sono rimaste invariate.