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In sintesi
- Sebbene storicamente non siano correlate ad altri asset, durante il 2021 le criptovalute hanno iniziato ad avere una crescente correlazione positiva con asset di rischio quali le azioni.
- L’inflazione, la spesa pubblica e la possibile regolamentazione del settore saranno al centro dell’attenzione per i trader che nel 2022 guarderanno ai mercati delle criptovalute.
Il 2021 è stato un anno interessante e al contempo volatile per le criptovalute, con Bitcoin in rialzo del 60% ed Ethereum che ha chiuso l’anno con uno stupefacente aumento del 350%. Ma questi numeri raccontano solo una parte della storia.
Dopo aver raggiunto i massimi a novembre, di recente entrambe le criptovalute hanno perso molto terreno. Bitcoin che ha perso fino al 38% nel suo momento peggiore ed Ethereum ha osservato un rosso del 41%. L’anno scorso erano emersi diversi catalizzatori che sembravano poter influenzare in modo significativo i prezzi delle criptovalute, dall’IPO di Coinbase ad aprile al lancio di un ETF su Bitcoin composto da contratti futures di CME Group ad ottobre; tuttavia, uno degli sviluppi più inaspettati del 2021 è stata la crescente correlazione positiva tra le criptovalute e asset di rischio quali le azioni.
Dal punto di vista storico, una delle caratteristiche più apprezzate delle criptovalute era quella di non essere correlata ad altri asset; questo elemento era infatti considerato prezioso per diversificare i trader e gli investitori. Molti trader ritengono che il recente aumento della correlazione sia legato alle politiche di denaro facile della Federal Reserve; queste avrebbero infatti spinto verso l’alto una vasta gamma di asset fra cui azioni, materie prime, NFT e criptovalute.
Secondo Josh Lim, responsabile dei derivati presso Genesis Global Trading, “man mano che i trader sofisticati delle società di macro trading e di private equity long/short continueranno a considerare le criptovalute come un complemento a un portafoglio tech e le scambieranno come gli altri asset di rischio, nel 2022 le correlazioni dovrebbero salire ancora più in alto”.
Tim McCourt, CEO dei prodotti azionari e degli investimenti alternativi presso CME Group, ritiene che una più ampia adozione nel settore delle criptovalute le abbia validate. “L’avvento dei contratti Micro Bitcoin e Micro Ether, insieme ai contratti di dimensioni regolari, ha aiutato la crescita della partecipazione istituzionale e individuale”, ha affermato McCourt. Si tratta di un trend che alla fine del 2021 ha subito un’accelerazione presso CME Group.
Inoltre, McCourt pensa che il lancio dell’ETF basato sui futures sia stato un fattore importante per la convalida del settore. I futures di CME sono al centro della formazione dei prezzi e consentono agli operatori di mercato di fare ciò che sanno fare meglio; ciò significa strutturare ETF utilizzando i futures, convalidare l’interrelazione e la natura di crescita contro la crescita dell’ecosistema delle criptovalute. “È ottimo per i futures ed è ottimo per il mercato in generale”, ha dichiarato McCourt.
Quella del 2021 è stata una storia di denaro facile erogato dalla Fed con enormi pacchetti di spesa pubblica approvati per controbilanciare gli effetti negativi della politica pandemica. La convinzione era che questo fosse l’ambiente perfetto per le criptovalute, se fossero davvero state una copertura contro l’inflazione.
Ma nel 2022 la narrazion sembra radicalmente diversa: nelle ultime settimane le discussioni in seno alla Fed sulla transizione verso una politica monetaria più rigida per combattere l’inflazione hanno infatti spinto gli asset di rischio e le criptovalute al ribasso. Lim non si spinge a dire che questa situazione continuerà a forzare verso il basso i prezzi delle criptovalute; tuttavia ammette che “nel 2022 avremo molta più attenzione da parte dei crypto trader che prima non avevano pensato molto alla politica di inflazione della Fed in futuro”.
Naturalmente ci sono molte incognite davanti a noi per quest’anno, dalle prime pagine sulla pandemia, alle possibili risposte di politica monetaria che potrebbero influenzare le criptovalute; come ha affermato McCourt, “siamo entusiasti di vedere cosa succederà nel 2022. La domanda per gli investitori e gli altri operatori si è evoluta da ‘Dovrei investire in criptovalute?’ a ‘Quanto dovrei investire in criptovalute?’”.
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Immagine fornita da CME Group
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