Christian Schmitt, portfolio manager di Ethenea, indica tra i titoli più esposti al rischio di valutazioni ancora eccessive Alphabet, SAP e Roche e rileva che i cali non hanno ancora interessato Etf e fondi del settore
In un quadro di inflazione e tassi in aumento, le azioni restano la soluzione di investimento più interessante. Ma in molti segmenti, a partire dal Nasdaq, si ravvisa un significativo potenziale di rischio latente. Lo sostiene Christian Schmitt, portfolio manager di Ethenea e gestore del fondo Ethna-Dynamisch, ricordando che il nuovo anno è iniziato all’insegna di flessioni talvolta drastiche, sia sul fronte azionario sia su quello obbligazionario. In termini di fondamentali gran parte delle società continua a evidenziare un ottimo andamento, mentre l’inflazione persistentemente alta, soprattutto in USA, sta mettendo sotto pressione la Fed, inducendola ad aumentare rapidamente i tassi. Fino a settembre 2021 il consenso puntava a un primo rialzo solo nel 2023, ma oggi il mercato sconta già ben cinque rialzi già nel 2022.
IMPATTO DI TASSI PIÙ ALTI SULLE AZIONI
Gli sviluppi sul fronte dei tassi e in particolare dei rendimenti delle obbligazioni a lunga scadenza sono importanti sul fronte azionario, sottolinea Schmitt, perché hanno un impatto diretto su tutte le asset class. “Le valutazioni assolute delle azioni sono tutt’altro che convenienti in termini storici”, spiega Schmitt, “e le occasioni degne di nota sono pressoché inesistenti”. Inoltre, secondo l’esperto di Ethenea, la vera attrattiva delle azioni deriva dalle allettanti valutazioni relative, ossia dal confronto con altri investimenti, e qualsiasi scostamento potenzialmente duraturo dall’attuale contesto di tassi bassi mette alla prova i livelli di valutazione e può generare forti oscillazioni…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.