Nelle prime ore di lunedì i futures sul petrolio sono in rialzo insieme ai metalli preziosi, mentre i futures azionari statunitensi sono in calo.
Shock petrolifero
Al momento della pubblicazione, i futures sul greggio WTI con scadenza ad aprile erano in aumento dell’8,8% a 125,87 dollari e i futures sul greggio ICE Brent con scadenza a maggio segnavano +9,8% a 129,70 dollari.
In precedenza il Brent ha toccato quota 139,13 dollari al barile, il livello più alto osservato da luglio 2008, come riferisce la CNBC.
Secondo quanto riferito, l’aumento dei prezzi del petrolio si sarebbe verificato dopo la dichiarazione di domenica da parte del Segretario di Stato USA Antony Blinken, secondo il quale gli Stati Uniti e i suoi alleati starebbero valutando la possibilità di vietare le importazioni russe di petrolio e gas naturale.
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Secondo Vivek Dhar della Commonwealth Bank of Australia, il Brent potrebbe arrivare fino a 150 dollari al barile, come riporta la CNBC.
Brillano i metalli preziosi
Al momento della pubblicazione, i futures su oro e argento erano in rialzo: i futures sull’oro COMEX con scadenza ad aprile guadagnavano l’1,3% a 1.992,80 dollari. L’oro spot è salito dello 0,8% a 1.987,33 dollari.
I futures sull’argento COMEX con scadenza a maggio erano in aumento dell’1,3% a 26,13 dollari. L’argento spot ha segnato +0,47% a 25,82 dollari.
I metalli preziosi non sono in aumento solo sulla scia dell’attuale conflitto tra Russia e Ucraina, ma anche a causa delle implicazioni associate, ha affermato Ole Hansen, analista di Saxo Bank, secondo un report di Reuters.
“Ciò non è dovuto solo a una potenziale offerta di beni rifugio a breve termine con alti e bassi, ma soprattutto a causa di quello che questa tensione significherà per l’inflazione, la crescita e le aspettative di rialzo dei tassi delle banche centrali”, ha dichiarato Hansen.
Affondano i futures
Al momento della pubblicazione, i futures USA erano in calo: i futures sull’indice Dow Jones cedevano l’1,1% a 33.213 punti, i futures sull’S&P 500 erano in calo dell’1,3% a 4.269,25 e quelli sul Nasdaq segnavano -1,7% a 13.598,25.
Il calo dei futures avviene in un contesto di peggioramento delle tensioni geopolitiche e di aumento dei prezzi dell’energia.
Venerdì l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) ha chiuso in rosso dello 0,8% a 432,17 dollari.
Le azioni di Apple Inc (NASDAQ:AAPL) e Tesla Inc (NASDAQ:AAPL) hanno chiuso in ribasso rispettivamente dell’1,8% a 163,17 dollari e dello 0,1% a 838,29 dollari.
Gli investitori attendono la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo per il mese di febbraio; il dato verrà comunicato giovedì, secondo l’Ufficio di Statistica del Lavoro degli Stati Uniti.
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