La prima criptovaluta al mondo, Bitcoin (CRYPTO:BTC), è sulla buona strada per far diminuire ancora una volta il suo tasso di inflazione; molti nella comunità delle criptovalute credono che ciò porterà a un altro parabolico aumento dei prezzi.
Cosa è successo
Progress Until Next Halving, un profilo Twitter dedicato al monitoraggio del tempo necessario prima che le ricompense per i blocchi di Bitcoin vengano nuovamente dimezzate, martedì ha twittato che la rete è al 49,9% del percorso verso il suo prossimo halving, previsto tra 730 giorni.
La rete di Bitcoin è gestita dai cosiddetti “miner”, che pagano costose bollette dell’elettricità per poter creare blocchi e ricevere in cambio le ricompense. Le ricompense per i blocchi sono una serie di Bitcoin completamente nuovi che vengono dati al miner — o ai miner e al pool quando è coinvolto un pool di mining — e che continuano a diventare sempre di meno. Questa è l’unica fonte di nuovi Bitcoin.
Perché è importante
Quando la rete di Bitcoin è stata implementata per la prima volta nel 2009, ogni blocco introduceva in circolazione 50 BTC; da allora c’è stato un dimezzamento a 25 BTC nel 2012, a 12,5 BTC nel 2016, a 6,25 BTC nel 2020 e il prossimo halving, presumibilmente all’inizio di marzo 2024, dovrebbe introdurre soltanto 3,125 BTC. Questi eventi, programmati nel software di Bitcoin e pianificati fin dalla nascita della rete, svolgono un ruolo importante nel determinare il valore della criptovaluta, dimezzando ogni volta l’inflazione dell’asset.
Gli halving di Bitcoin sono alla base del modello quantitativo stock-to-flow che mira a prevedere il prezzo della moneta nel futuro fino al 2026; questo modello, introdotto nel primo trimestre del 2019, concorda in modo sorprendente con il prezzo storico di Bitcoin, perlopiù causando un andamento parabolico di BTC dopo ogni halving.
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