Con la Cina e gli Stati Uniti che costringevano alla chiusura i rispettivi consolati in diverse città chiave, gli investitori si sono riversati sui beni rifugio, portando i prezzi dell’oro a livelli record, mentre lunedì in Asia il sentiment di mercato è contrastante.
I beni rifugio e il bitcoin aumentano i loro guadagni
Nel mercato a pronti, l’oro ha scambiato in rialzo dell’1,75%, alla cifra record di 1.934,9 dollari, superando il precedente picco raggiunto nel settembre 2011.
La scelta adottata da varie banche centrali, dopo la pandemia di COVID-19, di stampare denaro in maniera aggressiva sta suscitando timori di un’inflazione dilagante tra alcuni investitori, ha osservato in precedenza Reuters. Il dato potrebbe essere dovuto a una preferenza degli investimenti per i beni rifugio.
Goldman Sachs Group ha previsto che nei prossimi 12 mesi l’oro raggiungerà il livello dei 2.000 dollari, con Citigroup che afferma che c’è una probabilità del 30% di raggiungere tale livello entro la fine del 2020, secondo Bloomberg.
Chris Weston, capo della ricerca presso il Pepperstone Group di Melbourne, ha dichiarato a Bloomberg: “se pensiamo ai rendimenti reali e a ciò che la Fed sta facendo, mi viene in mente che è una questione di tempo prima che i rendimenti reali continuino a diminuire e che l’oro vada più in alto”.
È tipico degli investitori durante i periodi di crisi geopolitica cercare asset non specifici per Paese o altri strumenti finanziari più sicuri. L’ascesa del metallo giallo è stata accompagnata dalla caduta del dollaro USA contro lo yen giapponese a 105,48. Il Bitcoin (BTC), che a volte viene spacciato come l’oro digitale, lunedì ha superato il livello dei 10.000 dollari, un traguardo non valicato dal 2 giugno; al momento della pubblicazione dell’articolo, l’asset era in rialzo del 5,67%, a 10.237,78, secondo i dati di CoinMarketCap.
L’aumento di Ethereum (ETH), la seconda criptovaluta più grande al mondo dopo Bitcoin in termini di valutazione di mercato, è stato ancora più spettacolare, con l’asset che questa settimana ha registrato un aumento del 30%. Al momento della pubblicazione dell’articolo Ethereum era in aumento del 6,76%, a 323,34 dollari.
Mercati asiatici in arretramento
Verso la fine delle negoziazioni i mercati asiatici risultavano contrastati. L’indice giapponese Nikkei 225 era praticamente piatto, in calo dello 0,16% e il KOSPI della Corea del Sud è aumentato dello 0,8%.
L’indice Hang Seng di Hong Kong era in rosso dello 0,44%. L’indice della Cina continentale Shanghai Composite è cresciuto dello 0,26%, mentre lo Shenzhen Component è aumentato dello 0,3%.
Le azioni in Asia sono state principalmente supportate dai guadagni nel settore tecnologico. Nel corso della giornata l’indice di capitalizzazione di Taiwan è aumentato del 2,3%, con Taiwan Semiconductor Mfg. Co. Ltd. (NYSE:TSM) in aumento del 10%, il massimo durante la giornata, dopo che la rivale Intel Corporation (NASDAQ:INTC) ha annunciato che avrebbe ritardato la produzione dei chip da 7 nanometri almeno fino al 2022.
I future statunitensi suggeriscono un’apertura verso l’alto
All’inizio della giornata di lunedì i future statunitensi sono in rialzo; al momento della pubblicazione, i future sull’S&P 500 sono aumentati dello 0,2%, i future sul Dow sono in rialzo dello 0,17% e quelli sul Nasdaq segnano un +0,4%.
Secondo quanto riferito, martedì e mercoledì ci sarà un incontro fra i funzionari della Federal Reserve, nel quale si prevede che verrà mantenuta una politica dei tassi di interesse quasi a zero, ha osservato Bloomberg.