Quasi un gestore di hedge fund su tre prevede di investire in criptovalute, poiché il settore finanziario tradizionale si sta fondendo sempre di più con questa innovativa tecnologia finanziaria.
Cosa è successo
Un recente studio condotto da Ernst & Young (una delle ‘big four’ fra le società di revisione contabile) ha rivelato che il 31% dei gestori di hedge fund – il 25% di investitori alternativi e il 13% di gestori di private equity – prevede di aggiungere le criptovalute ai propri portafogli entro i prossimi due anni, secondo un report pubblicato lunedi da Decrypt; nello studio sono stati intervistati 264 investitori istituzionali alternativi che gestiscono complessivamente quasi 5.000 miliardi di dollari.
Gli hedge fund di investimenti alternativi stanno riversando il loro capitale in tutto ciò che non siano azioni, obbligazioni o contanti: fra gli asset scelti vi sono metalli preziosi, opere d’arte e immobili, ma anche carte da gioco o figurine di basket potenzialmente rare.
Tuttavia, soltanto il 7% di questi fondi ha già delle criptovalute o degli asset correlati nel proprio portafoglio: tra gli hedge fund esposti alle valute digitali, i modi principali per ottenere un’esposizione a questo settore sono risultati: la detenzione diretta di criptovalute, quella di derivati (futures o opzioni) oppure il finanziamento fornito a società blockchain non quotate.
Fra i manager che hanno risposto, il 78% di loro ha affermato che il proprio fondo non ha investito in criptovalute perché non ciò si adatta alla loro strategia; fra gli altri importanti motivi per cui gli hedge fund manager si sono astenuti dall’investire in questo settore vi sono la volatilità, l’incertezza normativa e la mancanza di comprensione di questa classe di investimento.