Il mercato dell’usato in Italia sta assistendo a un’espansione significativa, con il 60% degli italiani che hanno optato per l’acquisto di prodotti di seconda mano nel 2023.
Cosa è successo
L’indagine 2023 dell’Osservatorio Second Hand Economy, condotta da BVA Doxa per Subito, rivela che l’acquisto di articoli usati è diventato una tendenza stabile in Italia. Nel 2014, l’acquisto di prodotti usati era considerato con scetticismo, ma nel 2023 è diventato la scelta principale per il 61% degli italiani.
Nel 2023, l’usato ha raggiunto il terzo posto tra le pratiche sostenibili, con un incremento del 3% rispetto al 2022 e del 16% rispetto al 2014. Il numero di italiani che hanno scelto l’usato è salito da 19 milioni nel 2014 a 26 milioni nel 2023, con un aumento del 19% di persone che hanno dichiarato di averlo scelto per la prima volta.
Il volume d’affari generato ha toccato un massimo di 26 miliardi di euro, rappresentando l’1,3% del PIL nazionale. Il 76% degli acquirenti e il 71% dei venditori ha dichiarato di fare acquisti di seconda mano almeno due volte all’anno. I gruppi sociodemografici più interessati al second hand sono la GenZ (88%), la generazione 35-44 anni (76%) e le famiglie con bambini (75%).
Il mercato pre-loved rappresenta il canale preferito per la compravendita di beni di seconda mano per il 63% degli intervistati e genera il 50% del valore economico totale, ovvero 13 miliardi di euro. Nel 2023, la forbice tra chi ha utilizzato il canale online rispetto all’offline è cresciuta (71% online vs. 60% offline per gli acquisti; 72% online vs. 36% per le vendite).
La ragione principale per l’acquisto di usato è il risparmio, come dichiarato dal 57% degli intervistati. Il risparmio percepito rispetto al corrispettivo bene nuovo si attesta intorno al 40%, percentuale che cresce per alcune categorie come Biciclette (48%), Abbigliamento e Accessori (47,4%) e Articoli per Bambini (47%).
Perché è importante
L’importanza di questa tendenza è evidente. L’incremento dell’acquisto di beni usati riflette un cambiamento di mentalità verso un consumo più sostenibile e consapevole. Questo potrebbe avere un impatto significativo sulle strategie di vendita al dettaglio e sulle politiche di produzione nel prossimo futuro.
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