Robert Milano, Walt Czaicki, e David Wong spiegano perché con il nuovo regime è essenziale affidarsi a gestioni attive di portafoglio azionario allargando l’orizzonte sia a livello settoriale che di aree geografiche
Dopo gli shock del 2022, l’investimento azionario passivo è rimasto dominante, con continui deflussi dai portafogli attivi. Ma in un mondo di inflazione e tassi d’interesse più alti, ci sono buoni motivi per considerare una gestione attiva dei portafogli. Nel nuovo regime, occorre maggiore attenzione alle esposizioni attive e passive, poiché non è detto che gli approcci vincenti del recente passato lo siano anche in futuro. L’aumento di tassi e inflazione può avere effetti di vasta portata su imprese, mercati, economie e rendimenti. I portafogli basati su una selezione disciplinata dei titoli possono dare un’impronta attiva e basata su convinzioni in vista degli sviluppi imprevedibili del futuro.
GESTIONE ATTIVA CONTRO TASSI E INFLAZIONE ELEVATI
Lo sottolinea AllianceBernstein in un commento sulla gestione azionaria attiva come un rimedio a rialzi dei tassi e inflazione, firmato da Robert Milano, Senior Investment Strategist and Head—EMEA Equity Business Development, Walt Czaicki, CFA Senior Investment Strategist—Equities, e David Wong, Senior Investment Strategist and Head—Asia Business Development, Equities. Imprese e mercati stanno ancora metabolizzando le incertezze del 2022, cambiamenti che giustificano un ripensamento delle motivazioni alla base dei portafogli passivi, che lo scorso anno hanno continuato a registrare afflussi netti di capitali. Secondo gli esperti di AllianceBernsterin, i portafogli attivi offrono vantaggi per cui vale la pena pagare, soprattutto in tempi di grandi cambiamenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.