Eric Winograd, Director of Developed Market Economic Research, sottolinea la buona tenuta registrata quest’anno e vede nel prossimo un probabile rallentamento della crescita con assetto più equilibrato
Nonostante gli shock, dall’inflazione sostenuta alle tensioni geopolitiche e ai fallimenti bancari, l’economia mondiale ha dato prova di buona tenuta nel 2023. Alla vigilia del 2024, diversi importanti fattori continuano ad avvalorare l’ipotesi di un atterraggio morbido, ma questo scenario di base favorevole comincia a risentire di rischi orientati al ribasso, nel quadro di un probabile rallentamento della crescita. Secondo Eric Winograd, Director of Developed Market Economic Research di AllianceBernstein, è probabile che nel 2024 la crescita rallenti notevolmente, ma non è detto che sia una brutta notizia, perché dovrebbe favorire la continua diminuzione dell’inflazione permettendo alle banche centrali di cominciare a ridurre i tassi, conducendo gradualmente l’economia globale verso un assetto più equilibrato.
DETERMINANTE LA FORZA DEI CONSUMI, SOPRATTUTTO USA
La forza dei consumi è stata determinante nel 2023, in particolare negli USA, ma verso fine anno sono apparse le prime crepe, per cui AllianceBernstein ritiene che nel 2024 la spesa non sarà altrettanto robusta. Ma nel complesso i mercati del lavoro rimangono solidi ed è probabile che abbiano ancora uno slancio sufficiente a sostenere i consumi fino a 2024 inoltrato, se non dopo. E un atterraggio morbido del mercato del lavoro si tradurrà in un atterraggio morbido dell’intera economia, secondo Winograd. A dare impulso ai consumi nel 2023 è stato anche l’eccesso di risparmio accumulato nella pandemia mentre il sostegno fiscale in USA e Europa ha consentito alle famiglie dei mercati sviluppati di mantenere il tenore di vita anche a fronte dell’inflazione…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.