Secondo Greg Meier, Senior Economist, Global Economics and Strategy, l’attuale situazione occupazionale e una consistente disinflazione dei salari e dei beni di consumo potrebbero consentire alla Fed di allentare la politica restrittiva. In Europa giovedì attese novità dalla Bce
Dopo la pandemia del 2020 appare sempre più difficile riuscire a interpretare i dati macroeconomici e fare previsioni. Basti pensare ai report quasi quotidiani che talvolta prospettano una recessione imminente e in altri casi presentano invece il “soft landing” come lo scenario più credibile. Come fa notare Greg Meier, Senior Economist, Global Economics and Strategy, nell’outlook settimanale di AllianzGI, nella storia moderna degli Stati Uniti non ci sono precedenti o parametri di misura per una recessione pandemica. La crisi di Covid è responsabile dell’unico episodio di chiusura totale dell’economia nelle statistiche trimestrali statali che partono dal 1947.
DIFFICILE LEGGERE IL MERCATO DEL LAVORO USA
Non esistono precedenti neppure per la mole di “risparmi in eccesso”, vale a dire le migliaia di miliardi di dollari accantonati durante la pandemia perché non c’era modo di spenderli e perché il governo erogava assegni alle famiglie per far fronte all’emergenza. Ma soprattutto non era mai successo che milioni di lavoratori andassero in pensione con tanti anni di anticipo rispetto al previsto. Ecco perché non è semplice capire proprio quello che sta succedendo sul mercato del lavoro statunitense. “Il rallentamento delle assunzioni che si registra in questo momento – spiega Meir – è facilmente ascrivibile alla minore necessità di manodopera delle aziende. Se così fosse, si prospetterebbe un calo della spesa al consumo e forse anche una recessione nel 2024”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.