La Banca d’Inghilterra ha colto di sorpresa i mercati con un inatteso aumento di 50 punti base del tasso d’interesse di riferimento, portandolo al 5% nella giornata di giovedì, segnando il 13° aumento consecutivo e portando il costo dei prestiti ai massimi dal 2008.
La BoE ha osservato che gli effetti secondari sui salari e sui prezzi interni probabilmente impiegheranno più tempo a dispiegarsi di quanto non abbiano fatto emergere, e ha anche affermato che l’impatto completo degli aumenti dei tassi bancari richiederà un po’ di tempo a causa dell’ampia quota di mutui a tasso fisso.
La BoE ha segnalato una posizione orientata al rialzo, implicando futuri aumenti dei tassi se le pressioni inflazionistiche permangono e alimentando le preoccupazioni per una nuova ondata di rialzi sincronizzati dei tassi da parte delle principali banche centrali. Gli operatori ora prezzano un tasso terminale del 6,05% nel febbraio 2024, rispetto al 5,9% precedente alla riunione della BoE.
La Fed si riunirà tra poco più di un mese e gli operatori valutano al 72% la probabilità di un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base a luglio.
Grafico: i tassi di interesse del Regno Unito salgono ai massimi dal 2008
Le reazioni del mercato: il mercato azionario europeo crolla
Giovedì le azioni europee hanno subito perdite, con i principali indici in territorio negativo. D’altro canto, sia la sterlina che l’euro sono rimasti stabili rispetto al dollaro.
- Il FTSE 100 del Regno Unito è sceso di quasi l’1% a 7.482.
- Le banche britanniche sono scese, con Barclays PLC (NYSE:BCS), HSBC Holdings PLC (NYSE:HSBC) e Lloyds Banking Group PLC (NYSE:LYG) rispettivamente del 2,8%, 1,8% e 1,6%.
- Anche le azioni dei titoli energetici britannici sono scesi, con BP PLC (NYSE:BP) e Shell PLC (NYSE:SHEL) in calo del 1,2% e dell’1%, rispettivamente.
- L’indice Euro Stoxx 50, che include le 50 maggiori aziende europee, è sceso del 0,7%, con le banche che sono state il punto debole. BNP Paribas (OTC:BNPQF) e ING Groep NV (NYSE:ING) sono entrambe scese del 2%.