Oggi il Tar ha respinto il ricorso di Piazza Meda contro la sospensione dell’ops decisa dalla Consob. Il ceo Castagna: “L’operazione non conviene agli azionisti”
Il Tar ha respinto il ricorso di Banco Bpm contro la sospensione dell’ops di Unicredit. Oggetto del ricorso era la delibera Consob che, lo scorso 21 maggio, aveva congelato i termini dell’offerta pubblica di scambio volontaria presentata da Unicredit sullo stesso Banco Bpm. Lo stop di 30 giorni è stato chiesto dall’istituto di Gae Aulenti alla Consob per poter raccogliere informazioni e approfondimenti sul provvedimento golden power del Governo. Ora la decisione arriva dalla seconda sezione quater del tribunale amministrativo.
IL COMMENTO DI BANCO BPM SULLA DECISIONE DEL TAR
“Prendiamo atto della decisione del Tar, anche se per noi non cambia il contesto. Siamo ormai abituati da sette mesi a non avere chiarezza sui tempi e sulle reali intenzioni dell’offerente su questa operazione”, così ha commentato il presidente di Banco Bpm, Massimo Tononi, e il ceo Giuseppe Castagna, dopo che i giudici amministrativi hanno respinto il ricorso di Piazza Meda. “Alla luce delle recenti informazioni emerse sui media circa le cessioni proposte” da UniCredit “in relazione alle filiali in molti dei nostri territori di riferimento, questa Ops desta ulteriore preoccupazione per il futuro di colleghe e colleghi così come per le famiglie, le Pmi e le comunità locali”, sottolineano i manager. I vertici di Bpm aggiungono che “spiace, per rispetto dei nostri stakeholder così come del mercato, continuare a leggere dichiarazioni dell’offerente che per l’ennesima volta non chiarisce le sue reali intenzioni sulla scelta di procedere o meno con l’offerta pubblica di scambio”.
BANCO BPM: OPS NON CONVENIENTE PER GLI AZIONISTI
Secondo Castagna e Tononi, “come il mercato ha sempre dimostrato”, l’ops lanciata su Banco Bpm “continua a non essere conveniente per gli azionisti e non lo è mai stata sin dal primo giorno. È nata senza premio e tale è rimasta, con uno sconto che attualmente è tra il 7 e l’8%, mentre nelle due precedenti operazioni straordinarie comparabili, il premio è stato del 45% (che equivarrebbe, con riferimento all’ops di Unicredit, a 4,5 mld circa)”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.