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La strada maestra è quella azionaria, ma secondo gli esperti di Credit Suisse è ancora opportuno investire una quota in titoli di Stato, nell’immobiliare e nei mercati privati, adottando una gestione attiva nel tempo
Purché l’inflazione rimanga nella zona di comfort delle banche centrali, i decisori politici faranno veramente di tutto per evitare una crisi. Partendo da questa considerazione, gli esperti di Credit Suisse reputano nettamente diminuita la probabilità di una crisi imminente prodotta da una minaccia di deflazione o da un surriscaldamento nel breve termine. Per quanto riguarda i rischi di inflazione, invece, il nuovo approccio strategico della Fed, che prevede una maggiore tolleranza a livelli eccessivi di prezzi al consumo, si sposa con le necessità dei politici dei Paesi occidentali inclini ad accettare un’impennata del carovita che, tra le altre cose, consentirebbe loro di gestire meglio le conseguenze del crescente indebitamento.
LA STRADA MAESTRA È QUELLA AZIONARIA
Per gli investitori è importante assicurare ai portafogli una sufficiente esposizione ai valori reali tenendo conto che le attività nominali di elevata qualità prospettano rendimenti reali molto scarsi, spesso negativi, dal momento che le banche centrali hanno portato i rendimenti ai minimi storici.” Con la progressiva stabilizzazione economica seguita allo shock causato dalla pandemia, gli investitori che intendono preservare il patrimonio reale e rispettare gli obblighi a lungo termine saranno incentivati a investire una quota consistente dei loro portafogli in azioni”, spiegano i professionisti di Credit Suisse…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.