Il carovita in Germania registra un aumento del 4,5% su base annua dopo il +6,1% di agosto. Petrolio poco mosso mentre Israele prepara l’offensiva di terra, negli Usa prevale un atteggiamento prudente della Fed
Avvio nel segno della debolezza per i listini europei dopo il rimbalzo di ieri. L’indice Ftse Mib di Piazza Affari cede lo 0,2% con Moncler tra i peggiori (-4%). In rosso anche Francoforte (-0,4%) e Parigi, che cede quasi l’1%.
INFLAZIONE TEDESCA IN CALO
La geopolitica continua a dominare i mercati con gli ultimi eventi nella guerra con Israele che prepara l’offensiva di terra, ma le Borse provano a mantenere un’intonazione positiva dopo lo sbandamento dei primi giorni. A settembre 2023 l’indice dei prezzi al consumo in Germania si è attestato al +4,5% annuo, in brusco calo rispetto al +6,1% di agosto. La corsa del petrolio e del gas sembra essersi arrestata dopo il rialzo (+4%) di lunedì. In limitato rialzo future novembre sul Wti segna +0,2% a 86,14 dollari al barile, mentre la consegna dicembre per il Brent sale dello 0,14% a 87,77 dollari. In calo il prezzo del gas naturale, che ieri aveva toccato i massimi da sette mesi alla luce degli scontri in Medio Oriente e dei timori di sabotaggio a una condotta in Finlandia: sulla piattaforma Ttf di Amsterdam il future per novembre perde il 2,8% a 48 euro al megawattora…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.