Apertura negativa per le borse europee, con Piazza Affari che registra un calo significativo.
Cosa è successo
Partenza in calo per le borse europee. Il Ftse Mib di Piazza Affari è sceso dello 0,5% a 34.640 punti, con Saipem (+4,4%) in controtendenza grazie a nuovi contratti da 3,7 miliardi di dollari.
In coda troviamo Generali Assicurazioni (-2,9%) e Stellantis (-1,3%). La giornata è povera di spunti macroeconomici, in attesa di eventi chiave nei prossimi giorni.
I prezzi alla produzione tedeschi sono aumentati dello 0,2% mensile e calati del 3,3% anno su anno, sotto le attese. In programma anche la bilancia commerciale dell’eurozona e un discorso di Waller della Fed.
Domani sera le minute della banca centrale statunitense chiariranno le posizioni del Fomc sui tagli dei tassi, mentre la trimestrale di Nvidia (NASDAQ:NVDA) offrirà spunti sull’intelligenza artificiale. Giovedì focus sugli indici PMI europei e americani, oltre ai dati sulle negoziazioni salariali della zona euro.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta stabile intorno a 128 punti base, con il decennale italiano al 3,80% e il Bund al 2,52%.
Tra le materie prime, l’oro viaggia a 2.412 dollari mentre il Brent scende a 83 dollari al barile, in attesa della riunione dell’Opec+ del 1° giugno.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro si mantiene in area 1,086 e il dollaro/yen sopra quota 156.
Perché è importante
La discesa del Ftse Mib riflette un contesto di incertezza economica in Europa. Le recenti fluttuazioni nei prezzi alla produzione tedeschi, che hanno visto un aumento dello 0,2% mensile ma un calo del 3,3% su base annua, indicano una pressione inflazionistica in diminuzione. Questo potrebbe influenzare le future decisioni della Banca Centrale Europea riguardo ai tassi di interesse.
Inoltre, l’attesa per le minute della Fed e i dati macroeconomici chiave, come gli indici PMI e le negoziazioni salariali della zona euro, potrebbero fornire ulteriori indicazioni sulla direzione economica globale. La performance di Saipem (+4,4%) è un segnale positivo per il settore energetico, grazie ai nuovi contratti da 3,7 miliardi di dollari.
La stabilità dello spread Btp-Bund e il calo dei prezzi del Brent a 83 dollari al barile, in attesa della riunione dell’Opec+, sono fattori cruciali da monitorare per comprendere le dinamiche del mercato obbligazionario e delle materie prime.
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