Lo scenario post pandemia propone banche centrali meno tolleranti sull’inflazione, a partire dalla Fed, e rallentamento della crescita. La leadership azionaria resta ancorata al tech, ma il reddito fisso non va trascurato
Il 2022 propone uno scenario sostanzialmente invariato rispetto a prima della pandemia, con il potenziale azionario concentrato in un ristretto numero di titoli, soprattutto USA, focalizzati sulla tecnologia, che beneficiano dell’e-commerce, del cloud computing e dei media interattivi. Ma gli investitori dovranno tener conto dei rischi legati alla fase finale di un lungo mercato rialzista, dalla tensione tra inflazione e deflazione, al rallentamento della crescita globale soprattutto in Cina, alla graduale riduzione dello stimolo monetario, alle valutazioni generalmente elevate sia di azioni che obbligazioni, fino all’immobiliare.
NESSUN RITORNO AGLI ANNI ’70
Capital Group, in una tavola rotonda virtuale sulle prospettive del nuovo anno per le principali asset a cura di Matteo Astolfi, Managing Director, di Martyn Hole, Investment Director e Flavio Carpenzano, Investment Director per il reddito fisso, indica comunque che il contesto è ideale per investimenti selettivi basati sulla ricerca bottom up con interessanti opportunità di investimento in tutto il mondo. L’inflazione potrebbe rimanere elevata nel 2022, ma non implica un ritorno agli anni 70, alimentata da forte domanda, politica espansiva, carenze di manodopera e strozzature delle catene di approvvigionamento. Capital Group sottolinea che un’inflazione modesta e stabile dovrebbe aiutare le economie ad adattarsi allo shock pandemico e le aziende a migliorare la redditività, tenendo conto che periodi di inflazione moderatamente più alta hanno generalmente fornito solidi rendimenti sia alle azioni che ai bond…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.