Le elezioni dell’8 novembre di mid term potranno influire sui listini soltanto nel breve termine: Matt Miller (Capital Group) ricorda che è il valore delle singole società nel tempo a determinare i rendimenti azionari di lungo termine
Come se non bastassero le preoccupazioni per l’inflazione alle stelle, la guerra in Ucraina e le tensioni geopolitiche, martedì 8 novembre si terranno negli Stati Uniti le elezioni di metà mandato. Secondo Matt Miller, economista politico di Capital Group, potrebbero essere tra le elezioni di mid term più importanti nella storia americana. Per capire come potrebbero influire sui listini azionari, il manager ha analizzato più di 90 anni di dati ed ha scoperto che il comportamento dei mercati durante gli anni delle elezioni di metà mandato si è rivelato tendenzialmente diverso rispetto alla media storica di tutti gli anni.
IN GENERE IL PARTITO DEL PRESIDENTE PERDE SEGGI AL CONGRESSO
Il primo aspetto che emerge da questa analisi è che, in genere, il partito del presidente perde seggi al Congresso. Per la precisione, nelle ultime 22 elezioni di metà mandato, il partito del presidente ha perso in media 28 seggi alla Camera dei rappresentanti e 4 al Senato. E’ vero che questa dinamica è piuttosto usuale e viene scontata dai mercati all’inizio dell’anno, tuttavia la portata di uno spostamento del potere politico rimarrà incerta almeno fino a fine anno…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.