Neuberger Berman, in un’analisi di Hakan Kaya, fa il punto dopo l’intervento USA e raccomanda un portafoglio ben diversificato, con esposizione anche a oro e energia
A seguito degli attacchi israeliani contro impianti nucleari e altri obiettivi in Iran, anche gli USA sono intervenuti nel conflitto con i bombardieri B-2 per colpire i siti di Fordow, Natanz e Isfahan. La situazione è in evoluzione e le conseguenze restano incerte, l’impatto sul programma nucleare iraniano è da valutare, ma Teheran potrebbe cercare di minimizzare i danni percepiti o rivedere la strategia. Hakan Kaya, Senior Portfolio Manager di Neuberger Berman, analizza le implicazioni da monitorare per gli investitori, sottolineando che la reazione iniziale dei mercati finanziari è stata complessivamente contenuta, ma osserva che con il coinvolgimento diretto USA sono cresciute le preoccupazioni di possibile escalation e sul potenziale impatto sui mercati energetici.
IL MERCATO INIZIA A INCORPORARE UN PREMIO DI RISCHIO
Le interpretazioni di mercato variano dal timore di un rallentamento della crescita globale, con analogie con la Guerra del Golfo, alla pressione inflazionistica dovuta al prezzo del petrolio, fino a un cauto ottimismo, se l’azione diplomatica dovesse indurre l’Iran a rivedere le ambizioni nucleari, uno scenario sembra al momento remoto. Il prezzo del greggio ha reagito con oscillazioni giornaliere tra le più pronunciate dall’inizio del conflitto in Ucraina. Riflettendo l’ansia generalizzata per potenziali interruzioni di un corridoio energetico cruciale, mentre con l’azione militare USA gli investitori stanno iniziando a incorporare un “premio al rischio” per proteggersi da possibili shock all’offerta a breve termine…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.