Crescono le adesioni all’operazione di Montepaschi su piazzetta Cuccia. Protagonista sarebbe ancora la holding della famiglia Del Vecchio. Mentre giovedì Nagel gioca la sua partita su Banca Generali
La battaglia per il futuro di Mediobanca entra in una fase decisiva. A pochi giorni dall’assemblea di giovedì 21 agosto, chiamata ad approvare l’ops su Banca Generali. L’ops di Mps, partita il 14 luglio, si concluderà l’8 settembre, pare essere ancora Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, a spostare gli equilibri sul fronte opposto, quello dell’offerta pubblica di scambio lanciata da Mps. Secondo indiscrezioni di agenzia, infatti, proprio Delfin avrebbe apportato un nuovo, significativo pacchetto di azioni Mediobanca all’ops del gruppo senese. Un passo che porta le adesioni complessive al 19,42% del capitale.
DELFIN PROTAGONISTA, CALTAGIRONE ANCORA ASSENTE
Non è la prima mossa della holding di Leonardo Del Vecchio in questa contesa. Già la scorsa settimana Delfin si era schierata come principale aderente, contribuendo in maniera decisiva con il 13,4% di capitale confluito sull’offerta di Rocca Salimbeni. Il nuovo incremento conferma il ruolo da protagonista di Delfin, che in Mediobanca detiene circa il 20% del capitale. Diverso invece l’atteggiamento del gruppo Caltagirone, azionista Mediobanca con circa il 10%, che anche in questo secondo passaggio non avrebbe messo sul piatto le proprie azioni. Una scelta che resta sotto osservazione del mercato e che potrebbe diventare decisiva nella fase finale della partita…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.