Per Andrew Millington (abrdn) meglio evitare l’acquisto indiscriminato delle azioni più economiche e, alla luce del contesto di tassi elevati, pure i titoli high growth e selezionare aziende di qualità con valutazioni allettanti
Dopo un 2022 da dimenticare, gli investitori azionari possono mettere in conto una maggiore fiducia per il nuovo anno, ma è necessario armarsi ancora di cautela. A cominciare dal fatto che restano sul tavolo le problematiche che hanno impattato lo scorso anno. Dai prezzi astronomici dell’energia al veemente incremento del costo della vita, dal brusco aumento dei tassi di interesse alla maggiore pressione fiscale gli ostacoli principali restano e, inoltre, non sembra abbiano ancora esercitato appieno il loro impatto sull’economia reale e sui bilanci familiari.
POSSIBILE UN CALO DEGLI UTILI 2023 DEL 10% NEL REGNO UNITO E UN EUROPA
“Un quadro che lascia supporre che il massimo della sofferenza si avvertirà nel 2023 con una crescita del PIL globale molto più lenta. Stesso discorso per i margini aziendali che registreranno l’impatto del picco inflattivo solo nel corso dell’anno. Gli outlook sui profitti aziendali dell’intero mercato per il 2023 devono ancora riflettere adeguatamente il probabile rallentamento del PIL. Una dinamica che potrebbe comportare un calo degli utili attesi oltre il 10% nel corso dell’anno nel Regno Unito e in Europa” fa sapere Andrew Millington, Head of Research & Investment Process, Equities, abrdn…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.