Se la crisi di Parigi sembra ormai superata, le incognite sulle presidenziali negli States hanno spinto Pictet AM a ridurre il rischio sulla componente azionaria
Nell’ultimo mese i mercati finanziari si sono concentrati più sui risvolti delle tante e importanti elezioni in giro per il mondo che sulle decisioni di politica monetaria. Se lo scenario di una Francia in mano agli estremismi (di destra o di sinistra) pare ormai scongiurato, Fabio Castaldi, Senior Investment Manager di Pictet Asset Management, spiega che la corsa alla presidenza negli Stati Uniti desta qualche preoccupazione in più, tanto da spingere Pictet AM a ridurre il rischio sulla componente azionaria sia in Europa che negli Stati Uniti.
DALLE BANCHE CENTRALI NESSUNA SORPRESA, DALLA POLITICA SÌ
Se i mercati nell’ultimo mese si sono più concentrati sulla politica “vera” che su quella monetaria è perché, spiega Castaldi, le decisioni delle banche centrali non hanno riservato sorprese, che invece sono arrivate (e numerose) dalle urne e dai confronti tra candidati. “Il taglio di 25 punti base della Banca centrale europea era stato ampiamente anticipato, come anche la posizione di maggior cautela della Federal Reserve, alla luce di dati del primo trimestre sull’inflazione americana in leggera risalita e di una crescita ancora sostenuta” commenta il Senior Investment Manager di Pictet AM. “Nessuna sorpresa sui mercati finanziari neanche per i due tagli da 25 punti base anticipati dalla Fed da qui a fine anno”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.