Un continente ricco di storie che si legano tra loro, e che sfociano in rischi e opportunità per il resto del mondo. Ma quanto valore portano davvero questi elementi all’Africa?
Troppo? Troppo poco?
Bella domanda, se non sappiamo di cosa si parla è difficile rispondere. Bisogna anche tener conto delle proporzioni che una simile domanda sottende: troppo per cosa? Un minuto è decisamente troppo se lasciamo un gelato al sole, ma è anche troppo poco se dobbiamo cuocere la pasta.
Troppo o troppo poco, spesso dipende dal caso in questione. Dipende da cosa viene misurato e – soprattutto – da chi lo misura. Magari questo qualcuno vuole il gelato sciolto o la pasta molto al dente.
Parliamo di soggettività, e del momento in cui un certo soggetto osserva le cose. Parliamo di prospettive diverse in base a chi guarda, se è ottimista o se è pessimista, se interno o esterno a una situazione, se vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto
La cosa che unisce queste due misure opposte non è altro che la loro linea di demarcazione: l’occhio di chi guarda; e dove questo fa finire il “troppo poco”, poi fa cominciare il “troppo”. Sono due stati interconnessi, legati assieme da un fil rouge che è esterno, poiché è riconosciuto da qualcuno, ma è anche interno, altrimenti come potrebbe essere individuato?
Una duplicità di situazioni che riassume molto bene la matassa che ci apprestiamo a sbrogliare nel Sunday View di questa settimana. Si parla di Africa, e noi stiamo per sbobinare un thread di argomenti tutti interconnessi tra loro.
Siete pronti? Via.
L’AFRICA VISTA DA FUORI
Piagnucolare non serve a niente. Lo ha detto Célestin Monga, uno che vanta una cattedra di economia ad Harvard, oltre che essere ex vicepresidente della African Development Bank e consulente della World Bank…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.