La Sgr è da sempre impegnata a preservare la biodiversità concentrandosi sulla desertificazione del suolo, che ha conseguenze devastanti sulla produttività agricola e sulla resilienza degli ecosistemi
Dal 2006 il report Climate Risk Index del Germanwatch traccia il bilancio dei Paesi più colpiti dagli impatti della crisi climatica. Secondo l’ultimo rapporto, l’Italia risulta il quinto Paese più colpito al mondo, con circa 38mila decessi, e il primo fra quelli Europei. “La vulnerabilità del territorio italiano di fronte a eventi atmosferici estremi, sempre più frequenti, è ormai evidente. Il suolo ha ormai perso la capacità di prevenire frane o mitigare l’impatto delle alluvioni, contribuendo a una erosione costante del territorio” fa sapere Aldo Bonati, Stewardship and ESG Networks Manager di Etica Sgr
IL DEGRADO DEL SUOLO COSTA ALL’ITALIA 400 MILIONI DI EURO L’ANNO
Agli impatti ambientali sono da aggiungere anche quelli economici: secondo l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il degrado del suolo costa all’Italia oltre 400 milioni di euro l’anno. L’Ispra, nel rapporto che fotografa lo stato di salute degli ecosistemi italiani, evidenzia come siano stati consumati 72,5 km² di suolo nel 2023, mentre le aree naturali ripristinate ammontano a meno di 9 km². “Valori lontani dall’obiettivo di azzeramento del consumo di suolo netto, la differenza tra la quantità di suolo consumata e la quantità di suolo recuperata grazie a interventi in grado di rigenerare delle aree naturali, che negli ultimi dodici mesi ha raggiunto i 64,4 km²”, riferisce Bonati…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.