La Banca Centrale Europea potrebbe tagliare ancora i tassi a settembre, completando così un ciclo iniziato un anno fa. Lo suggerisce un sondaggio Reuters condotto tra il 18 e il 24 giugno, che mostra un consenso crescente tra gli economisti sull’ipotesi di un nuovo intervento. Il clima resta incerto, ma il barometro dei mercati punta verso un’ultima sforbiciata prima della pausa.
Cosa è successo
Secondo una maggioranza del 53% degli esperti intervistati (46 su 86), la BCE effettuerà un ulteriore taglio dei tassi, probabilmente a settembre. Solo un mese fa il quadro era più sfumato: mancava un orientamento chiaro sul sentiero della politica monetaria da qui a fine anno.
Il tasso principale della BCE si attesta oggi al 2,0%, dopo otto riduzioni consecutive da 25 punti base, quattro delle quali avvenute nel solo 2025. Una discesa graduale, ma decisa.
Il contesto internazionale resta turbolento. Le incertezze legate ai dazi del presidente USA Donald Trump — con un possibile impatto del 10% sulle esportazioni UE — sono parzialmente bilanciate da segnali positivi: afflussi di capitali in Europa e nuovi piani infrastrutturali in Germania.
Non tutti concordano: 21 economisti non prevedono ulteriori tagli, mentre 19 ipotizzano che ce ne siano ancora due all’orizzonte. Intanto, la Federal Reserve resta ferma sul fronte americano.
Perché è importante
Il dato chiave è l’inflazione: quasi il 60% degli economisti ritiene che i rischi su questo fronte siano ora “bilanciati”. Dopo gli eccessi post-pandemici e anni di bassa inflazione, si cerca ora una “zona di equilibrio”.
Il previsto taglio di settembre segnerebbe la fine di una stagione monetaria espansiva, che ha accompagnato la ripresa economica europea. Ma — come spesso accade — non tutti vedono la stessa traiettoria nel cielo delle previsioni.
Per alcuni analisti, il rischio è di esagerare con l’ottimismo: la minaccia dei dazi USA è concreta, e potrebbe frenare la ripresa industriale europea.
Altri, invece, vedono nei progetti infrastrutturali tedeschi e negli investimenti in arrivo segnali che giustificano fiducia. La BCE sembra pronta a chiudere il capitolo dei tagli — ma non a blindare il libro della prudenza.
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Foto: Shutterstock/Giulio Benzin
