Secondo Catherine Yeung, Investment director azionario asiatico, e Vanessa Chan, Head of Asian fixed income investment directing di Fidelity International bisogna adottare una prospettiva di lungo termine per non perdere nuove occasioni di investimento
Il grande sorpasso cinese agli Stati Uniti non c’è stato e le aspettative di una ripresa post-Covid a “v” (veloce recupero dopo i cali causati dalla pandemia) sono tramontate quest’anno, quando l’economia del Dragone ha tirato il freno a mano della crescita. Stiamo parlando della seconda economia globale perciò è fondamentale capire le dinamiche interne alla Cina per avere una visione di lungo termine. Il rischio di sottopesare quest’asset class e di perdere nuove occasioni di investimento. Catherine Yeung, Investment director azionario asiatico di Fidelity International, e Vanessa Chan, Head of Asian fixed income investment directing di Fidelity International, in un evento dedicato all’Asia che si è tenuto a Milano, hanno analizzato tutti i trend e le specificità di un continente complesso e in continua evoluzione. “Secondo le stime, quest’anno l’Asia nel suo complesso fornirà alla crescita mondiale un contributo del 70% circa, contro il 20% dei mercati sviluppati occidentali. Nel contesto dei portafogli globali, l’Asia – considerando anche gli attuali timori legati alla Cina – offre un prezioso potenziale di crescita e diversificazione a lungo termine”, chiariscono subito le analiste di Fidelity International.
SOSTEGNO DEL GOVERNO
I problemi ci sono, è innegabile, ma bisogna imparare a guardare alla Cina da una prospettiva differente rispetto agli ultimi decenni. Non è più l’Eldorado della produzione, la crescita appare disomogenea e settori chiave, come quello immobiliare, stanno risentendo di una forte crisi. “La Cina non è l’Asia – sottolineano Catherine Yeung e Vanessa Chane – c’è il rischio che una lettura semplicistica dei dati di breve termine sul singolo Paese detti il sentiment verso l’Asia nel suo complesso. Tuttavia, è evidente che la Cina esercita un’influenza a livello regionale e le attuali difficoltà hanno indotto gli investitori a ricalibrare le aspettative sulla crescita del Pil e sul sostegno politico cinese, a fronte dei dati economici deboli e delle rinnovate tensioni nei settori finanziario e immobiliare. Anche se le recenti turbolenze del mercato destano preoccupazione, riteniamo che gli argomenti a favore dell’investimento in Cina rimangano convincenti, nonostante la traiettoria di crescita disomogenea”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.