Dopo il ventennio Schröder-Merkel nel segno della crescita grazie al rapporto privilegiato con Russia e Cina, la guerra ha cambiato tutto, e gli investitori sembrano credere al ritorno di una locomotiva più europea
Alla fine, la Germania è entrata in recessione tecnica nel primo trimestre e ci ha trascinato anche l’Eurozona, ma questo non sembra aver scalfito la fiducia degli investitori negli asset azionari tedeschi, visto che l’indice Dax di Francoforte viaggia ai massimi storici a differenza di Wall Street, che però ha fatto molta più strada dalla crisi finanziaria globale in poi. È vero che il valore della Borsa tedesca è misurato in termini di ‘total return’ vale a dire che i prezzi incorporano il reinvestimento dei dividendi, a differenza degli altri grandi mercati globali.
CORSA IN COINCIDENZA CON LA CADUTA DEL GAS
Ma la traiettoria è chiara e colpisce soprattutto per la corsa di ben 4.000 punti, da 12.000 a 16.000, messa a segno dal Dax in soli otto mesi, da fine settembre dell’anno scorso a oggi. Se si guardano i grafici c’è una coincidenza praticamente perfetta con il picco del prezzo del gas fissato ad Amsterdam a fine agosto 2022, in area 340 euro per MWh, e la caduta verticale in area 30 dove continua a viaggiare…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.