Sono quelle che non hanno neppure un addetto sotto i 35 anni e dove gli over 55 sono più della metà. Lo certifica l’Istat che rileva come i giovani aiutino a innovare e digitalizzare le aziende
La popolazione italiana invecchia e di conseguenza invecchiano anche i lavoratori italiani. Un fattore che, unito al difficile ricambio generazionale, mette a rischio il 30,2% delle imprese italiane. Sono quelle che non hanno neppure un dipendente con meno di 35 anni e in cui il numero di addetti con più di 55 anni supera la metà degli addetti stessi. Se si considerano le sole aziende in cui gli over 55 sono più della metà dei dipendenti, il dato delle imprese in situazione critica sale al 31,2%. Sono alcuni dei dati principali che emergono dal Rapporto annuale dell’Istat, presentato dal presidente Francesco Maria Chelli alla Camera dei deputati.
A RISCHIO LE IMPRESE ITALIANE PIÙ PICCOLE
L’invecchiamento e il rischio del mancato ricambio generazionale sono concentrati nelle aziende più piccole. In particolare, la condizione di criticità riguarda quelle con meno di tre addetti: sono il 35,1% e per lo più sono imprese familiari. La percentuale scende al 17,4 in quelle che hanno tra i 3 e i 9 addetti, e cala al 3,7 nelle imprese con un numero di addetti tra 10 e 49. Pertanto le medie e grandi imprese italiane sono meno esposte agli effetti prodotti dal declino demografico sul sistema produttivo. Perché sono quelle che hanno realizzato per tempo il ricambio generazionale…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.