Prima dell’apertura di Wall Street, dall’Europa arrivano notizie negative.
Tutti gli indici azionari europei hanno registrato un forte ribasso, in quanto gli investitori sono stati presi dal panico dopo la nuova accelerazione dell’inflazione nel Regno Unito e lo stallo delle discussioni sul tetto del debito negli Stati Uniti.
Cosa è successo
L’inflazione nel Regno Unito si è attestata all’8,7% annuo in aprile. Si tratta di un calo rispetto al 10,1% di marzo, ma ben al di sopra dell’8,2% previsto.
L’inflazione ha registrato un’accelerazione dell’1,2% sul mese, superiore allo 0,8% previsto.
Il tasso di inflazione core del Regno Unito, che esclude i generi alimentari e l’energia e fornisce un quadro più accurato delle cause profonde dell’inflazione, è aumentato di un più allarmante 6,8% annuo, molto al di sopra del 6,2% previsto e il livello più alto dal marzo del 1992.
L’inflazione core è salita dell’1,3% su base mensile, molto più dello 0,7% previsto.
Gli operatori hanno rivisto al rialzo le loro stime sugli aumenti dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra e ora considerano un ulteriore aumento di 100 punti base nel 2023, con un picco dei tassi previsto al 5,5%.
Martedì i portavoce della Banca Centrale Europea hanno rilasciato dichiarazioni ribassiste, con la governatrice Christine Lagarde che ha affermato che “i tassi rimarranno restrittivi per tutto il tempo necessario”.
In Germania, l’indicatore Ifo Business Climate per il mese di maggio è sceso da 93,4 a 91,7, non rispettando le previsioni di 93,0. Si tratta del primo calo mensile delle condizioni degli affari in Germania da ottobre, in quanto le prospettive sono peggiorate a causa dei recenti aumenti dei tassi di interesse e del persistere di un’inflazione elevata.
Altrove, i titoli in Cina, monitorati dall’indice Shangai Shenzen CSI 300, sono tornati a livelli mai visti da metà dicembre 2022, cancellando tutti i guadagni realizzati nel corso dell’anno.
Il grafico del giorno
L’inflazione core del Regno Unito sale ai massimi da 30 anni, ma i tassi della Banca d’Inghilterra restano ben lontani.
Reazioni del mercato azionario europeo
- Tutte le principali medie sono scese di oltre l’1% durante la giornata, con l’indice Euro Stoxx 50 in calo dell’1,2%.
- L’SPDR DJ Euro STOXX 50 Etf (NYSE:FEZ), che segue l’indice delle 50 maggiori società europee per capitalizzazione di mercato, è in calo dello 0,8% nel pre-market.
- LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton (OTC:LVMHF), la più grande società europea per capitalizzazione di mercato, è scesa del 1,8%, dopo essere crollata del 5,5% martedì.
- L’Oreal SA (OTC:LRLCY) è scesa del 1,9%. Anche le banche si sono mostrate più deboli in generale.
- Sia Allianz SE (OTC:ALIZF) che Banco Santander, S.A. (NYSE:SAN) sono scese del 2,4%.
- BNP Paribas (OTC:BNPQF) è scesa del 1,8%.
- Il produttore di automobili Volkswagen AG (OTC:VLKAF) è sceso del 2,2%.
Mappa termica delle azioni per l’indice Euro Stoxx 50 il 24 maggio alle 8:30 AM ET – Grafico: Tradingview