La Cina continuerà a dare filo da torcere agli Usa nella sfida per dominare il settore dell’IA, ma la casa d’investimento ritiene che gli Stati Uniti manterranno la loro superiorità, almeno nel breve periodo
Dal 2022, da quando ChatGPT 3.5 ha mosso i primi passi, in parallelo ai rapidi miglioramenti nelle performance dei LLM (Large Language Model) si è assistito al boom degli investimenti nell’intelligenza artificiale (IA). “La realizzazione di data center è diventata una priorità globale, soprattutto negli Stati Uniti, con colossi tech come Meta e Google che impiegano investimenti significativi in una tecnologia che promette guadagni oltre ogni immaginazione, quasi fantascientifici”, commenta Matthew Rodger, Economist di L&G.
TUTTO RUOTA SUL CONTROLLO DEI CHIP
Tuttavia, si è materializzato un importante fattore di disturbo sulla strada di chi intende esporsi al boom dell’IA: la Cina. “All’inizio di quest’anno” spiega Rodger “ con il ‘DeepSeek Moment’ i player di mercato hanno cominciato a coltivare la paura che gli specialisti cinesi potessero battere le più brillanti menti della Silicon Valley”. Tutto ruota sul controllo dei chip. DeepSeek, infatti, per realizzare il suo modello V3 ha sfruttato chip di produzione americana che non possono essere sostituiti facilmente e restano vincolati ai controlli di Washington sull’export. Anche per questo, finora, l’amministrazione Biden, prima, e quella Trump, successivamente, sono riuscite a frenare la nascita di un vero rivale cinese per gli Stati Uniti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.