Gli investitori dovrebbero essere in grado di valutare quale approccio soddisfa i loro obiettivi, finanziari ed ESG e poi trovare un ETF che replichi la performance di quell’indice nel modo più conveniente possibile
Si stima che oltre 310 miliardi di dollari di asset siano investiti in ETF classificati come ambientali, sociali e di corporate governance (ESG). Tuttavia, alla luce della vasta disponibilità di questi fondi in Europa, gli investitori potrebbero chiedersi come identificare quelli più in linea con le proprie esigenze. Vale quindi la pena approfondire quali siano i diversi approcci dei fondi che integrano considerazioni ESG nella loro metodologia di selezione e allocazione dei titoli. Lo sviluppo più recente riguarda gli ETF passivi che seguono indici ESG basati su regole specifiche ma che adottano approcci differenti per obiettivi diversi.
Approccio ESG in base all’AuM[–img-1–]
APPROCCIO AD ESCLUSIONE
La prima fase della costruzione di qualsiasi indice ESG comporta l’esclusione di tutti i titoli di società coinvolte in attività o settori controversi, che spesso comprendono armi controverse, carbone e tabacco. Un approccio basato sulle esclusioni si propone di solito di ottenere un profilo dell’indice simile a quello dell’indice originario, ma senza titoli considerati del tutto inaccettabili (come definiti dal fornitore nella sua metodologia dell’indice). Tuttavia, più titoli vengono esclusi e più aumentano le probabilità che le performance dell’indice ESG si discostino da quelle dell’indice originario. Inoltre, un approccio agli ETF basato sulle esclusioni, talvolta definito approccio ESG “light touch“, esclude uno screening “positivo”, ovvero una maggiore ponderazione delle società con punteggi ESG più elevati o che generano entrate green più consistenti…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.