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Protagonista dell’era pandemica, la tecnologia può essere la chiave per risolvere i problemi strutturali del mercato dell’arte: tracciabilità e trasparenza. Nei primi sei mesi del 2020 il fatturato delle aste online è cresciuto di oltre il 48% rispetto al 2019
Investire nella bellezza è una sfida complessa, che richiede un equilibrio tra emotività e lucidità, tra passione e lungimiranza. Lo sa bene chi sceglie di integrare l’arte nel proprio portafoglio, acquistando beni il cui valore è destinato a crescere nel tempo.
L’IMPULSO EMOTIVO
Amanti e collezionisti di quadri o sculture non sono speculatori, ma clienti sensibili al valore, capaci di individuare opere di pregio e di integrarle nel proprio patrimonio. Acquistano per passione, ma con obiettivi chiari: diversificare gli investimenti o accaparrarsi beni rifugio. La dimensione emotiva è dunque il movente principe del collezionista, insieme al desiderio di ampliare le tipologie di asset a disposizione. Lo conferma una recente indagine di Deloitte, “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione”, secondo cui quasi 7 clienti su 10 comprano opere d’arte per passione, ma anche come forme di investimento…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.