Una lunga storia di rally seguiti da crash pesanti. C’è chi “vede” i 5.000 dollari ma i rischi aumentano. Le tensioni Usa-Cina offrono la scusa per monetizzare un po’ di rialzi azionari
Per la prima volta il prezzo dell’oro supera i 4.000 dollari l’oncia sull’onda di un rialzo del 53% da inizio 2025, che si profila come il miglior anno per il metallo giallo dal lontano 1979, facendo impallidire il balzo del 30% messo a segno dal bitcoin e il guadagno del 15% dell’S&P 500, come anche le performance stellari dei Big Tech di Wall Street. Ora c’è chi scommette che arrivi a 5.000 dollari l’oncia, proprio come quelli che nel 1980 puntavano a quota 1.000 dollari, dopo la corsa che nei cinque anni precedenti aveva portato l’oro da 180 a 850 dollari l’oncia, ma rimasero scottati e con il cerino acceso in mano, mentre invece iniziava una caduta verticale che a fine millennio avrebbe riportato il bene rifugio più antico del mondo in area 270 dollari.
A WALL STREET SOLO PRESE DI BENEFICIO
Intanto qualche titolone torna a parlare inopinatamente di “crollo” a Wall Street dopo che venerdì scorso S&P 500 e Nasdaq, con cali poco sotto e poco sopra il 3%, hanno messo a segno la peggior performance giornaliera dal 10 aprile, di nuovo per colpa dei dazi, questa volta quelli fino al 100% minacciati da Trump contro la Cina. Ma questa volta non è stato “panic selling” come sei mesi fa, ma piuttosto “profit taking”. Infatti, il ritorno delle tensioni tariffarie ha offerto la scusa ai molti che la cercavano per togliere un po’ di soldi dal tavolo e incassare qualcosa del poderoso rialzo azionario del 2025, per poi magari tornare a comprare a prezzi un po’ scontati. A fare le spese del mini-storno, che ha appena mosso l’indice VIX che misura la volatilità, sono stati soprattutto i Big Tech, con Nvidia, Tesla e AMD che hanno lasciato sul terreno tra il 5% e l’8%, mentre il Senato USA mancava per la settima volta l’accordo sul tetto al debito federale necessario per evitare la “serrata” parziale delle attività governative, nota come shutdown…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.