La banca centrale americana mantiene invariato il costo del denaro nel meeting di fine luglio, con due voti contrari. L’unanimità non mancava dal 1993. E Trump annuncia: “Il taglio verrà fatto a settembre”
Le previsioni sono state rispettate. I membri della Fed, la banca centrale americana, hanno deciso di mantenere invariato il tasso di interesse nell’intervallo compreso tra il 4,25% e il 4,5%, livello in cui si trova da dicembre. Lo ha annunciato il presidente Jerome Powell. Ma non c’è stata l’unanimità: due esponenti, infatti, avrebbero voluto il taglio e hanno quindi votato contro. Si tratta dei governatori Christopher Waller e Michelle Bowman che si sono detti contrari a mantenere invariati i tassi. È la prima volta dalla fine del 1993 che non si raggiunge l’unanimità su una decisione di politica monetaria.
LE RAGIONI DELLA FED SUL MANCATO TAGLIO DEI TASSI
La decisione della Fed è stata motivata dal fatto che l’inflazione resta piuttosto elevata negli Stati Uniti. “La crescita dell’attività economica americana è stata moderata nella prima metà dell’anno – si legge nello statement della Federal Reserve – Il tasso di disoccupazione rimane basso e le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide“. Proprio oggi sono stati resi noti i dati sul Pil Usa del secondo trimestre, in crescita. La banca centrale americana segnala anche che “l’incertezza sulle prospettive economiche rimane elevata”…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.