Negli ultimi tempi, le grandi aziende del food hanno fatto registrare non pochi movimenti sul bollettino mondiale. E in prima fila, ci sono i marchi italiani
E questo chi è?
Quante volte ce lo siamo chiesti? Per esempio quando andiamo a teatro e tutti elogiano l’attore di punta, ma noi non abbiamo idea di chi sia; quando ci propongono un film solo perché il protagonista è Tizio Caio, ma non sappiamo nemmeno che faccia abbia; oppure quando sentiamo una canzone alla radio e siamo all’oscuro di chi la canti. Può succedere di non conoscere qualcuno, ma ci sono nomi che, anche se spesso li diamo per scontati, fanno parte delle nostre vite pur senza che ce ne accorgiamo. Nomi che ci accompagnano quando facciamo la spesa o quando ci sediamo a tavola, che raccontano una storia spesso nata in Italia, anche se non sempre è ancora legata al nostro Paese.
Sono marchi e prodotti che riempiono parte della nostra quotidianità, e che oggi si prendono la scena non solo sulle nostre tavole, sugli scaffali dall’altra parte dell’Oceano, ma dell’intero palcoscenico della food industry.
Tutto è apparecchiato per gustarci il Sunday View di questa settimana: buona lettura!
CHI COMPRA E CHI VENDE
Si sa, a noi italiani piace esaltare il buon cibo nostrano. Negli anni, il nostro Paese si è sempre fatto riconoscere per una certa propensione alla qualità nel mangiare, ma non solo, anche nella food economy in senso lato. Colossi industriali come Ferrero, Barilla e altri che esportano in tutto il mondo hanno diffuso un’identità italiana sulle tavole dei consumatori, che oggi si fa sentire ancora di più anche sui tavoli delle aziende..
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.