La casa d’investimento, che mantiene una posizione corta sul dollaro USA e un’esposizione al debito in valuta locale dei mercati emergenti, sfrutta i metalli preziosi per proteggersi da eventuali shock geopolitici
Un’aliquota del 15% sulle importazioni europee appare gestibile soprattutto se si pensa che, fino a poche settimane fa, si ipotizzava il 50%. Gli asset rischiosi hanno infatti reagito più a questa riduzione dell’incertezza che non ai livelli dei dazi in sé. Inoltre, sempre in tema di maggiore chiarezza, c’è da segnalare l’approvazione del One Big Beautiful Bill Act.
MERCATO PIU’ FIDUCIOSO SUL DEFICIT USA
“All’inizio dell’anno, i rendimenti dei Treasury decennali erano saliti fino al 4,80%, in parte a causa dei timori di un’espansione fiscale incontrollata per finanziare la proroga dei tagli fiscali di Trump. Poi però i piani di espansione fiscale sono stati ridotti dai legislatori mentre le entrate tariffarie sono destinate a crescere. Grazie a questo mix i timori di un deficit USA fuori controllo sono rientrati e adesso il mercato è più fiducioso che l’aumento del disavanzo non peggiorerà” fa sapere Evan Brown, Head of Strategy & Portfolio Manager, Active Multi Asset, UBS Asset Management nel Macro Monthly…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.