L’attività di stewardship ed engagement, il dialogo con il management aziendale e la partecipazione attiva alle assemblee delle aziende in cui i fondi investono sono le armi per contrastare il gender pay gap
Le donne, in media, lavorano l’equivalente di un giorno alla settimana senza retribuzione, rispetto ai colleghi uomini. È la sintesi che emerge dall’ultima analisi di Oxfam, basata su dati di S&P Capital IQ, che ha esaminato 11.366 aziende in 82 Paesi, inclusa l’Italia. Il gender pay gap, che vede una donna guadagnare meno rispetto a un collega uomo con pari età, ruolo e inquadramento nella stessa impresa, mostra i valori più elevati (40%) in Giappone e Sud Corea. Il differenziale si è attestato a circa il 16% nelle aziende in Canada, Danimarca, Irlanda e Regno Unito. In Europa, secondo Eurostat, nel 2023 il gap è stato del 12%. In base al Rendiconto di genere 2024 dell’INPS, sempre nel 2023 le donne in Italia hanno percepito stipendi giornalieri inferiori di oltre il 20% rispetto agli uomini nelle attività manifatturiere, del 23,7% nel commercio, del 16,3% nei servizi di alloggio e ristorazione, del 32,1% nelle attività finanziarie, assicurative e servizi alle imprese.
LE MOLTEPLICI CAUSE DEL GENDER PAY GAP
Sono molteplici le cause del gender pay gap. Le donne sono sovra-rappresentate in settori a bassa retribuzione (es. sanità, istruzione) e sottorappresentate in ruoli apicali o in settori STEM, tipicamente più remunerativi. Inoltre, in base ai dati Euronews, il 28% delle donne nell’UE lavora part-time contro l’8% degli uomini. Incide molto anche la penalizzazione della maternità (motherhood penalty). Nel XXIII Rapporto dell’INPS si legge che la nascita di un figlio ha un forte impatto economico. Ed è quantificato a oltre 5.000 € annui in meno per madri rispetto a donne senza figli. Infine, ma non per rilevanza, la mancanza di adeguati servizi di care giving continua a far gravare in gran parte sulle donne la responsabilità familiare…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.